Sarà l’VIII Assemblea provinciale ad eleggere il nuovo presidente della Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) di Avellino. L’appuntamento è per lunedì 21 marzo alle 10 all’Hotel “De La Ville” di Avellino. I lavori, introdotti dal Presidente Michele Masuccio, saranno conclusi dalla Direttrice della CIA Nazionale Claudia Merlino.
Prevista la partecipazione di autorità territoriali, dirigenti provinciali, regionali e nazionali della Cia e operatori di settore. Il dibattito, che porterà all’elezione del nuovo presidente, ruoterà intorno a due tematiche principali: il Piano Strategico Nazionale Pac 2023-2027 e l’agricoltura e il fotovoltaico.
“Stiamo vivendo una fase decisamente complessa sotto diversi punti di vista, ma l’agricoltura irpina ha dimostrato – precisa il Presidente uscente Michele Masuccio – di essere un settore sano con importanti prospettive di crescita e sviluppo”. La limitata capacità aggregativa, insieme al peso della burocrazia, alla inadeguata sinergia tra norme ambientali e ricerca da una parte e fabbisogno delle imprese dall’altra, così come la lontananza del Governo dalle reali esigenze dell’agricoltura, sono alcune delle priorità che dovrà affrontare anche il nuovo presidente.
Per Masuccio la linea guida resta “la difesa del suolo e del territorio agricolo. In Irpinia abbiamo sperimentato una vera e propria aggressione ai valori della terra e un tentativo, da parte di apparati legislativi e burocratici, di mettere ai margini l’impresa agricola”. Masuccio punta il dito anche contro la Regione, invitata “a pagare nei termini quanto previsto e stanziato attraverso i Pac” e a “confrontarsi con gli operatori, con chi vive ogni giorno i problemi dell’agricoltura e può essere molto utile quando si tratta di legiferare sul nostro settore”.
Nessun dubbio sul modello di agricoltura da perseguire anche per il futuro. “Vogliamo, e lavoriamo tutti i giorni – continu - per un’agricoltura di qualità che sa unirsi e aggregarsi, che combatte contro il consumo sconsiderato delle superfici agricole e collabora con le istituzioni, gli enti territoriali e di ricerca e le università per la salvezza del “Made in Italy alimentare”, esaltato dai marchi qualità della nostra Irpinia”.
Massima attenzione anche alle nuove sfide in cantiere che hanno bisogno di un’agricoltura moderna, capace di guardare all’innovazione e alla tecnologia. “Siamo pronti alla partita dei contratti di filiera, già attivi su tutti i comparti produttivi, così come ad investire sull’agro-energia integrata per un programma territoriale di comunità energetica. Vogliamo essere i protagonisti della produzione di colture per contribuire alla produzione di energie da fonti rinnovabili. Il nostro settore è pronto a guidare una nuova fase di crescita che non potrà – conclude Presidente – prescindere dal PNRR e dal prossimo PSR”.