La sostenibilità come fattore di crescita, Confindustria promuove il confronto

Taticchi: "Siamo nella tempesta perfetta, è il momento giusto pr le imprese del sud"

la sostenibilita come fattore di crescita confindustria promuove il confronto

Nell'aula Agnelli della sede degli industriali irpini il convegno promosso dal Comitato Piccola Industria guidato da Massimo Iapicca moderato dal direttoe di Ottochannel Pierluigi Melillo

Avellino.  

La sostenibilità non è solo un peso o una responsabilità, ma un valore, e può rappresentare un fattore di crescita determinante oggi per le imprese. In tutti gli scenari di transizione che stiamo vivendo, tra le nuove sfide che già impegnano il mondo produttivo c'è sicuramente quello della sostenibilità che non è solo un vantaggio per l'ambiente, ma anche per i cicli produttivi. Perciò abbracciare un approccio sostenibile oggi non è consigliato e necessario per non restare indietro. Questo in sostanza il messaggio giunto dall'aula Agnelli di Confindustria Avellino dove il Comitato Piccola Industria, guidato dal presidente Massimo Iapicca, ha organizzato un incontro di approfondimento dedicato proprio al tema della sostenibilità.

Un confronto a più voci, in cui sono intervenuti il Prof. Paolo Taticchi, Ordinario School of Management dell’Università di Londra e Membro del Comitato Bieconomia e Fiscalità Sostenibile del Ministero della Transizione Ecologica, Ada Rosa Balzan, Ceo e fondatrice della società ARB Spa e Responsabile Nazionale Sostenibilità Federturismo Confindustria, e Giuseppe Mario Nargi, Direttore Regionale Campania, Calabria e Sicilia di Intesa Sanpaolo. A moderare i lavori il direttore di Ottochannel Canale 696 Pierluigi Melillo.

“La sostenibilità è una sfida che investe tutte le aziende, è un tema di competitività – spiega Taticchi - La transizione è complessa, comporta tanti rischi da gestire ma anche opportunità da esplorare. Oggi siamo nel mezzo della “tempesta perfetta”, tre grandi cambiamenti che scuotono ogni azienda: la trasformazione sostenibile, la digitalizzazione e la riorganizzazione post pandemica. Le dinamiche di mercato sono scosse, accade che si aprano occasioni per aziende che prima non avevano vantaggi competitivi e che oggi mostrano capacità di recuperare in tempi molto rapidi. Mentre ci sono aziende consolidate che mostrano grandi problemi a rimanere competitivi. Queste dinamiche possono rivelarsi un vantaggio per le imprese del Sud – aggiunge il giovane docente che collabora con il ministro Cingolani – In questo scenario deve inserirsi il Pnrr, che mette a disposizione fondi per la sostenibilità e il digitale, e solo le aziende che sapranno sfruttarli potranno creare risorse, arricchire il capitale umano facendo investimenti strategici e sviluppando competenze”.

In definitiva non c'è alternativa: abbracciare un approccio sostenibile oggi è necessario. La sostenibilità si appresta a diventare in assoluto il principale fattore critico di successo e driver di sviluppo per le aziende nei prossimi anni.Lo sa bene anche Intesa San Paolo che punta a sostenere le istanze e i modelli di business sostenibili come spiega Giuseppe Mario Nargi: “Abbiamo scelto di accompagnare le imprese, soprattutto le più piccole in questo percorso perché la transizione è sicuramente complicata e l'uscita dalla pandemia è una sfida per tutti. Oggi non abbiamo tanto un problema di accesso al credito quanto di alleggerire il peso del debito e trovare soluzioni di riequilibrio finanziario per le imprese”.

Quali sono i settori su cui puntare al sud?

“Le quattro A, agricoltura automotive aerospazio e abbigliamento, aggiungeri anche il settore farmaceutico. E poi c'è la grane virata sull'innovazione, l'ICT è un tema pregnante per quello che dovremo fare nei prossimi mesi con la messa a terra del Pnrr”. Ad accompagnare gli imprenditori, soprattutto i più giovani, c'è Confindustria che ha anche stretto un accordo di Alta Formazione con la Luiss Business School. “Giovani, impresa e sostenibilità è un tris perfetto – ha dichiarato Iapicca – proviamo a declinare il tema della sostenibilità sul nostro territorio – aggiunge il presidente di Piccola Industria – Ritengo ci sia bisogno di un grande cambiamento culturale affinché i nostri imprenditori compendano che questa è davvero un'opportunità da cogliere. L'irpinia è pronta per questa sfida? Si io ne sono convinto” conclude Iapicca.