Confesercenti: "La quarta ondata covid potrebbe costare carissimo all'economia"

L'associazione: "Regna ancora un clima di grande incertezza sulle famiglie"

confesercenti la quarta ondata covid potrebbe costare carissimo all economia

La nota

Avellino.  

«La quarta ondata della pandemia di Covid 19, prevista dagli esperti, rischia di avere serie ricadute sulla salute delle persone, ma anche sul clima di incertezza che ancora regna tra i cittadini e le famiglie, in Irpinia come nel resto del Paese, incidendo negativamente sulla ripresa. Occorre quindi massima cautela da parte di tutti ed uno sforzo aggiuntivo delle istituzioni per completare il piano vaccinale». Ad affermarlo è Giuseppe Marinelli, presidente della Confesercenti provinciale di Avellino. «Fin dall’inizio dell’emergenza – ha proseguito il dirigente dell’associazione di categoria –, abbiamo sottolineato l’importanza di interventi mirati a tutela della salute pubblica, anche attraverso una riorganizzazione complessiva del settore, e chiesto attenzione per il mondo del commercio e delle attività produttive, consapevoli che i momenti difficili si fronteggiano con spirito di coesione, tenendo conto degli interessi generali della comunità, ma allo stesso tempo non dimenticando le situazioni specifiche. Dopo le drammatiche vicende a cui abbiamo assistito e le criticità affrontate dal comparto del terziario in questa fase, non possono essere commessi errori di superficialità e va assolutamente scongiurata ogni possibile recrudescenza del virus. Anche perché una eventuale nuova impennata dei casi di Covid 19, con le sue disastrose conseguenze per l’economia, sarebbe insostenibile per tanti lavoratori ed operatori, soprattutto mentre la ripresa è già frenata da altri fattori e si avvicinano le festività natalizie, che costituiscono un momento importante per negozi, attività e strutture ricettive». «Alle misure sanitarie, necessarie per contrastare il Coronavirus – ha concluso Marinelli – vanno affiancati, lo ribadiamo ancora una volta, interventi straordinari del governo centrale e degli enti locali tesi alla detassazione delle imprese e al supporto delle famiglie ed una programmazione lungimirante per rilanciare un nuovo modello di sviluppo delle aree interne, con le risorse dell’Unione europea».