Con l’emanazione dell’ultimo DPCM 11 marzo (art.1 Misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale) e all’emergenza più ampia che tutto il territorio nazionale vive, vi è una forte preoccupazione sui luoghi di lavoro.
Tale preoccupazione è oltremodo acuita per la difficoltà a reperire dispositivi di sicurezza personale, che al momento risultano indispensabili, ai sensi dell’art. 7 lettera d), per continuare a svolgere l’attività lavorativa nei cantieri, che impedisce, in molte fasi di lavoro, la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, così come per il trasporto degli addetti nei furgoni, la difficoltà a raggiungere i luoghi di lavoro, la difficoltà di alloggiamento ed alimentazione per il personale fuori sede.
L’emergenza sanitaria necessita della massima attenzione, non solo di tutti i cittadini, ma in particolar modo degli operatori del settore, affinché prendano coscienza dell’emergenza economica, che inevitabilmente si sta determinando, per attivare tutti gli strumenti a sostegno dei lavoratori e delle imprese. Riteniamo che il nostro settore debba usufruire di tutte le misure di sostegno per salvaguardare i livelli occupazionali e che venga osservato e monitorato per evitare ricadute ancor più gravi.
Stamane è stato sollecitato il Prefetto di Avellino a mezzo pec per la situazione nei cantieri edili facendo pure presente che se fino a qualche giorno fa il maggiore pericolo erano gli infortuni, ora si aggiunge un altro invisibile e non meno pericoloso. Chiudere tutti i cantieri non sicuri e tutelare i lavoratori edili è un dovere al quale tutti sono chiamati, le istituzioni come gli imprenditori.
Già ieri i cantieri della Lioni-Grottaminarda sono stati sollecitati perché ad horas vengano attuati tutti i protocolli e dispositivi per il contenimento del contagio virale e il rispetto assoluto delle distanze interpersonali. “Di fronte a una vita umana non c’è lavoro, opera o business che tenga.” (Franco Turri – Segr. Gen. Filca Cisl Nazionale)