Il futuro dell’automotive in Irpinia, amministratori, sindacati e imprenditori a confronto a Pratola Serra, dove la Fca guarda al futuro tra crisi che morde e nuove prospettive. I numeri del comparto sono allarmanti e il sindacato lancia un nuovo grido d’allarme.
“Senza una vera riconversione la Fca di Pratola Serra non avrà futuro”, spiegano i referenti sindacali nell’auditorium Giovanni Paolo II del comune dell’hinterland. Il segretario generale Fiom Irpinia Giuseppe Morsa spiega: “Abbiamo provato ad accendere una luce, un faro su una vertenza difficile in provincia. I dati sono preoccupanti. Nella Fca la cassa integrazione va avanti da troppo tempo e ci sono problemi con il motore a diesel. Cerchiamo di aprire un confronto efficace con i vari attori coinvolti per capire dove e come andare”. Urge, dunque, una riconversione altrimenti gli investimenti spesi sugli impianti rappresenterebbero un pannicello caldo, mentre il futuro del mercato mondiale dell’auto punta dritto altrove. Non usa mezze misure Massimiliano Guglielmi Fiom Cgil che spiega: “L’Fca è in ritardo sull’auto ibrida. Servono più tavoli di confronto, seri e programmatici, per dettare il come creare sviluppo. Il settore metalmeccanico vive una stagione complicata. I punti di crisi non sono superati. Al Sud la crisi è iniziata nel 2009 non è passata, anzi.
Serve un sistema complessivo. Abbiamo gli ammortizzatori sociali scadono a settembre 2020. Serve capire come uscire dal sistema di tutele, per rilanciare efficacemente l’industria irpina. Poche ore fa è stata diffusa a notizia di un accordo tra Ministero sviluppo Economico e regioni Piemonte e Basilicata su auto ibrida. Una novità da cogliere con senso pratico e rapidità”. Dal canto suo l’assessore regionale Sonia Palmeri spiega come siano ben 400 le vertenze sul tavolo in Regione. “Siamo presenti, ma serve sviluppo reale - spiega Palmeri -. Noi abbiamo già sostenuto l’Fca. Il settore dell’auto vive un momento di grande affanno. Ma ora serve rilancio e sviluppo delle nuove linee produttive. Serve occupazione per questo investiamo sui giovani, che dovranno essere pronti per cogliere le opportunità che arriveranno dai nuovi sistemi di produzione”.
Paolo Scudieri, presidente Anfia, riflette e rilancia sul tema, con vigore e fiducia riflettendo sulle possibili strade da percorrere per reimpostare il sistema produttivo dell’automotive sul territorio. “L’Irpinia ha sempre dimostrato una straordinaria capacità di cambiare pelle ogni volta che si è reso necessario - spiega Scudieri -. La massima affidabilità delle maestranze locali sono la garanzia di riuscita di un progetto di riconversione che potrebbe segnare la svolta giusta. Bisogna essere presenti e pronti a rispondere alle nuove esigenze e alle tante sfide. Servono nuove tecnologie di trasporti. Questa è la domanda che pone il mercato. L’Irpinia sarà il centro dell’evoluzione tecnologica. Ci sarà un nuovo umanesimo in funzione delle tecnologie,che saprà indicare il percorso da seguire. Avellino, la sua provincia potranno essere un centro importante per il futuro.
Sicuramente l’ibrido è il primo passo, la risposta più ovvia ed efficace. Un passaggio che ha cosentino al settore trasporti di conquistare libertà nel segno dell’evoluzione, rendendoci ecologici e rispettosi dell’ambiente sui viaggi di lunga percorrenza. La soluzione delle soluzioni? Sarà l’idrogeno».