Credito, aumentano le richieste delle Pmi

I?dati di Eurisc in Campania: Irpinia sempre più in affanno, prestiti per spese correnti

Avellino.  

Continuano ad aumentare le richieste di credito in Campania da parte delle Pmi, mentre si riducono di pari passo le erogazioni da parte degli istituti bancari. «Nella nostra regione l’incremento, secondo gli ultimi dati Eurisc, è stato dell’8,2% rispetto al 2013, superiore alla crescita rilevata a livello nazionale (+7,4%)», commenta Carlo Barbagallo, ex presidente dei Giovani di Confindustria Campania e amministratore unico della Cofiba.

«Il record di richieste appartiene alla provincia irpina, che fa registrare un +12,6%, seguita a distanza ravvicinata da quelle di Salerno e Caserta, con un +11,5% e +10,7%. Segno –spiega Barbagallo – di una sofferenza maggiore da parte del tessuto produttivo locale soprattutto se si considera che, in controtendenza rispetto al resto del Paese, aumentano anche gli importi richiesti dalle imprese e, soprattutto, che si è consolidata la tendenza a utilizzare i prestiti non tanto per finanziare i progetti di investimento e di crescita quanto, piuttosto, per sostenere l’attività corrente. Insomma per restare in vita».

Barbagallo sottolinea come «la Campania è in controtendenza anche rispetto agli importi medi richiesti, con una crescita del 7,4% rispetto al 2013, contro una media nazionale che ha visto una flessione pari a meno 1,6%». Il record spetta a Napoli, con 56.253 euro (con un aumento del +11,4% rispetto al 2013), seguita a breve distanza da Salerno, con 55.047 euro e da Avellino con 46.965 euro. «Nell’ultimo anno - continua - si è consolidata la tendenza da parte delle Pmi ad utilizzare il credito per sostenere l’attività corrente. Insomma, le imprese hanno bisogno di ossigeno per restare in vita e non per programmare interventi di espansione che potrebbero avere effetti sulla ripresa dell’occupazione.

Per capire la gravità della situazione, poi, bisogna tenere presente un altro dato: aumentano le richieste, ma contestualmente crollano gli impieghi vivi alle Pmi da parte degli istituti di credito». Anche in questo caso, stando agli ultimi dati diffusi dal Centro studi Fondazione imprese, la provincia di Avellino si aggiudica un record negativo: in appena due anni si è passati dai 485 milioni di impieghi del 2011 a circa 366 del giugno 2013 con una variazione percentuale del meno 24,53%.

Un dato superiore di ben 7 punti alla media del Mezzogiorno. «È una dinamica che non mi sorprende e che è destinata a peggiorare considerate le norme sempre più restrittive rispetto ai requisiti di patrimonializzazione imposti alle Pmi. Numeri già di per sé scoraggianti, cui bisogna aggiungere le evidenti disuguaglianze tra le due parti dello Stivale nell’applicazione dei tassi di interesse sui fidi commerciali destinati ai settori produttivi. Parliamo di un margine che varia tra i 2 e i 3 punti percentuali in media. A un’impresa di Avellino chiedere un prestito può pesare (in media) fino a quattro punti percentuali in più rispetto a un’impresa di Treviso», conclude Barbagallo.