Redditi in calo, l'inflazione corre di più

La graduatoria del "Sole 24 Ore" sulle dichiarazioni 2014

Avellino.  

Pressione fiscale in aumento, con addizionale regionale e comunale in costante crescita. Il risultato finale, emerso dall'analisi del "Sole 24 Ore", è che l'Irpef, calcolata sulle dichiarazioni del 2014, è stata del 9,3% più alta di quella riferita alle dichiarazioni 2008, mentre nello stesso periodo i guadagni dei contribuenti sono aumentati solo del 5 per cento. Se poi si conteggia anche l’inflazione, emerge come il potere d’acquisto delle famiglie sia calato pesantemente (-7,2%), mentre la voce «imposta netta» ha resistito molto meglio (-3,4%). Insomma, la pressione effettiva sui redditi è cresciuta. Il numero dei contribuenti l’anno scorso è sceso per la prima volta sotto quota 41 milioni con una flessione dell’1,6% rispetto a sei anni prima. Su questa platea più ridotta, però, il fisco ha caricato 167,8 miliardi di Irpef, invece dei 153,3 miliardi chiesti per il 2007.

La classifica per provincia

Un gettito extra di 14,3 miliardi, che per il 70% è finito allo Stato. Nell’ultimo anno ritratto nelle dichiarazioni, l’aumento più brillante nei redditi medi si è registrato a Belluno (+3,61%), che stacca Verbania, Gorizia, Como e Cremona, mentre all’altro capo della graduatoria figurano Isernia, dove i redditi nominali sono scesi dello 0,78%, Siena, Palermo, Avellino, Caserta e Crotone. Con l’eccezione della città toscana, quindi, la parte bassa della classifica sembra confermare l’ulteriore allargamento della forbice fra Nord e Sud, e la prova del nove è facile da trovare: in 51 capoluoghi di Provincia i redditi medi non hanno tenuto il passo dell’inflazione annua (1,1%), e in 36 casi (70% del totale) si tratta di città del Centro e del Mezzogiorno. In valore assoluto, invece, Milano si conferma la regina dei redditi, e quindi delle imposte medie, ma se si guarda solo alle addizionali rimane imbattibile il primato di Roma.