“Call to action: la prevenzione ci sta a cuore”, era questo il titolo del convegno andato in scena lo scorso fine settimana organizzato dal “Gruppo Fratres Luigia Sandoli di Paternopoli” presso la Biblioteca Comunale. L’obiettivo era quello di focalizzare l’attenzione sulla prevenzione cardiovascolare. Alla presenza di rappresentanti del mondo politico e istituzionale, della comunità scientifica e delle associazioni, sono state discusse le principali criticità legate alle patologie cardiovascolari. Si è parlato di prevenzione spiegando come quest’ultima sia un insieme di attività, azioni ed interventi attuati con il fine prioritario di promuovere e conservare lo stato di salute ed evitare l’insorgenza di malattie. In relazione al diverso tipo ed alle finalità perseguibili si distinguono tre livelli di prevenzione: primaria, secondaria e terziaria. Si è discusso, inoltre, di diversi argomenti sul mantenimento dello stato di salute tra cui una corretta alimentazione, l’importanza dei vaccini e della prevenzione ed i pericoli del fumo, dell’alcol e della droga. Nel corso del dibattito, cominciato con la benedizione del Parroco Don Rocco Salierno, sono intervenuti il Sindaco di Paternopoli, Giuseppe Forgione; il Presidente del Gruppo Fratres di Paternopoli, Pasquale Gambino; il Governatore della Misericordia di Paternopoli, Giovanni Tecce; il Governatore della Misericordia di Avellino, Gerardo Gaita; il Consigliere Nazionale Fratres, Giuseppe Festa; il Presidente Fratres Provinciale Avellino, Evaristo Di Prisco. A rappresentare gli addetti ai lavori c’erano il Dirigente Medico dell’Asl di Avellino, Dott. Federico Troisi; il Dirigente Medico del Reparto di Cardioanestesia dell’Ospedale Moscati di Avellino, Dott. Rocco Roscigno; il Dirigente Medico del Reparto di Anestesia e Rianimazione del Moscati di Avellino, Dott. Domenico Abbenante e, infine, gli istruttori del Centro Formazione della Misericordia di Avellino, Vittorio Censullo, Luisa Vegliante e Angelo De Feo. Il convegno è stato anche l’occasione per inaugurare il nuovo defibrillatore al centro del paese. Grazie all’interessamento del Gruppo Fratres e ai contributi della popolazione e di alcune associazioni è stato possibile l’acquisto e la messa in uso di questo fondamentale strumento di salvaguardia cardiologica. Un defibrillatore è un dono insolito ma certamente utile. Mettere a disposizione questo strumento non rappresenta solo il dono dell'oggetto in sé, ma un gesto di grande attenzione verso tutta la comunità paternese. L'augurio, ovviamente, è quello di non doverlo mai utilizzare, ma la prevenzione è sempre cosa buona. Il defibrillatore è stato posizionato presso la Caserma dei Carabinieri e potrà essere utilizzato solo da personale abilitato. Nei prossimi giorni sarà, infatti, organizzato un corso per il rilascio del brevetto BLS-D che sarà tenuto da istruttori del Centro di Formazione di Avellino. Di fatto, in Italia, circa 1 persona su 1000 ogni anno viene colpita da arresto cardiaco e soltanto il 2% di esse riesce a sopravvivere. Ciò è determinato dal tempo di intervento dei soccorritori che, mediamente, si aggira intorno ai 12-15 minuti. Per la persona colpita da arresto cardiaco, ogni minuto che passa è di vitale importanza, in soli sessanta secondi, infatti, si abbassano del 10% le sue possibilità di restare in vita. Dopo soltanto 5 minuti di tempo, le possibilità di salvezza scendono al 50%. In Italia le vittime di arresto cardiaco sono oltre 70.000 ogni anno e oltre l’80% dei decessi avviene lontano da ospedali e strutture sanitarie. L’importanza della presenza di defibrillatori sul territorio porta quindi indubbi benefici sul fronte della sopravvivenza. Infatti le stime al riguardo affermano che la diffusione della defibrillazione precoce sul territorio e la formazione di un numero sempre maggiore di cittadini all’utilizzo di questi dispositivi salvavita può accrescere il tasso di sopravvivenza in caso di arresto cardiaco in misura molto rilevante.
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