San Martino Valle Caudina il 13 ed il 14 agosto tornerà al Medioevo con due importanti appuntamenti che, come è già accaduto negli anni passati, richiameranno moltissimi spettatori anche da fuori provincia. Il 13 agosto si terrà il Palio delle otto contrade, dove gli sfidanti si affronteranno in gare di scherma e di tiro con l'arco. I gonfaloni dei Comuni della Valle Caudina, poi, accompagnati dagli sbandieratori di Assisi saranno presenti in un incontro pubblico presso la sala del Consiglio comunale sanmartinese, per poi prendere parte il 14 agosto, alle ore 21, alla sesta edizione del corteo storico che, ogni anno, vede partecipare moltissimi figuranti, i quali indossano i celebri costumi di Mimmo Pedoto.
Gli eventi saranno illustrati alla stampa, domani 6 agosto alle ore 11.30 nella sede del Comune. Saranno presenti il sindaco del centro caudino Pasquale Pisano, l'assessore comunale al turismo, spettacolo e marketing, Francesco Bello, il presidente dell'Associazione culturale e sportiva Luigi Pedoto, il costumista Mimmo Pedoto, l'organizzatore Antonio Fucci e l'allestitrice Michela Andretta.
“Il corteo storico – spiega Luigi Pedoto – vuole riportare alla memoria quanto narra un'antica leggenda del XIV secolo, quando i Pignatelli della Leonessa acquistarono il castello di origine longobarda di San Martino Valle Caudina. Qui c'era uno spuntone brullo e roccioso sul quale sorgeva. Questo spuntone dominava l'abitato e non consentiva di realizzare un giardino. Furono le donne del paese che vollero donare un giardino alla castellana. E per giorni e giorni portarono cesti di terra per ricoprire la sterile petraia alle spalle del maniero. Il lavoro fu poi completato da esperti giardinieri e divenne un luogo magnifico”.
Ed ancora oggi la bellezza del luogo ripaga il sacrificio delle donne sanmartinesi e ravviva l'omaggio reso alla castellana nel 1385 circa. “Si racconta che il duca - aggiunge Pedoto - per ringraziare tutto il paese organizzò una festa che durò per tre giorni. La storia è stata tramandata fino ai nostri giorni e noi la vogliamo raccontare. Vogliamo far conoscere a tutti, specialmente ai più giovani, una parte della nostra storia e della nostra cultura perchè sia sempre più forte il legame che essi devono avere con le loro radici”.