Il presidente della commissione disciplinare, chiamata ad emettere un eventuale provvedimento a carico dei quattro dipendenti comunale indagati per truffa, ha chiesto una consulenza legale. L’ing. Silvestro Aquino (nella foto), responsabile del settore dei Lavori pubblici non è un esperto di diritto del lavoro, né lo sono il dott. Paolo De Giuseppe, responsabile del settore finanziario, né il dott. Enrico Reppucci, responsabile del settore tributario e, ad interim, del settore vigilanza. E tuttavia la commissione è chiamata ad esprimersi, nel giro di tre mesi, su questioni di natura squisitamente tecnico-giuridica, come un vero e proprio tribunale. Tre dei quattro indagati, convocati dal capo del personale, hanno trasmesso, infatti, tramite il legale Alfonso Maria Chieffo, le proprie memorie difensive con cui, tra l’altro, contestano la procedura disciplinare adottata, mentre il quarto dipendente indagato, oltre a presentare memorie difensive, assistito da un collaboratore dell’avv. Gianfranco Iacobelli, avrebbe dichiarato che non era responsabile di ciò che faceva perché privo del necessario inquadramento occupazionale. Insomma, quello che si è aperto è un vero e proprio “processo”, rispetto al quale i membri della commissione disciplinare, o quantomeno il suo presidente, si sono dichiarati privi delle necessarie competenze. E, dunque, la consulenza di un legale, in particolare un giuslavorista, sembra inevitabile, anche alla luce del fatto che la segretaria generale Clara Curto ha comunicato la propria incompatibilità col ruolo di componente della commissione disciplinare in quanto responsabile della prevenzione della corruzione e, naturalmente, dell’imbarazzo che si percepisce sia rispetto alla delicata posizione nei confronti dei colleghi indagati, sia rispetto ad una decisione che potrebbe esporre il Comune ad un contenzioso legale. E mentre ieri mattina è stata finalmente sostituita la caldaia rotta all’anziana signora “con le mani spaccate dal freddo”, finanziata da un anonimo benefattore, si registra una presa di posizione sull’argomento del circolo cittadino di Sinistra, Ecologia e Libertà: «Nell’assoluto rispetto della legalità chiediamo di lasciar lavorare la magistratura - si legge nella nota - e di spegnere i riflettori sulla squallida vicenda delle buste paga gonfiate al Comune. Lo chiediamo nell’interesse di tutti per evitare che la vicenda diventi un’enorme distrazione dai problemi di Atripalda e dal disastro politico amministrativo della maggioranza. Non esiste più alcuna legittimazione politica per questa Amministrazione».
Truffa al Comune, la commissione disciplinare frena
Il “tribunale” che sta imbastendo il “processo” ha chiesto una consulenza legale
Atripalda.