Comuni sull'orlo del dissesto, Della Marra scrive a Fassino

Il primo cittadino di Savignano denuncia il fallimento istituzionale del Governo centrale

Immaginare di bloccare le aliquote Imu, Tasi e Irpef senza immaginare gli effetti sui bilanci comunali è stata un’azione deliquenziale....

Savignano Irpino.  

Piccoli comuni a rischio dissesto finanziario, l’ira del sindaco Fabio della Marra Scarpone. Il primo cittadino della Valle del Cervaro denuncia a chiare lettere il fallimento istituzionale del Governo centrale e l’assenza di supporto da parte delle associazioni a difesa dei cittadini residenti nei piccoli comuni. Una comunicazione urgente è stata indirizzata al presidente dell’Anci Piero Fassino, a salvaguardia dei piccoli Comuni.   

La lettera:   

"Mi trovo oggi, dopo circa tre lustri passati ad amministrare con amore dedizione e senso del dovere il mio piccolo Comune, a leggere il fallimento di un D.Lgs che pur muovendo su basi sostanzialmente accettabili di fatto non viaggia sulla stessa lunghezza d’onda di chi oggi ci governa.

Il fallimento della Legge di Stabilità per il 2016 è ancora più evidente nel caso che rappresenterò, è evidente perché pecca di conoscenza e ha determinato in modo incostituzionale il suicidio delle piccole comunità.

E’ apprezzabile il tentativo di voler tutelare i Comuni, così come nella Sua missiva in riferimento del 28.04.2016 u.s., ma sicuramente resta per noi piccoli Comuni il classico specchietto per le allodole. Codesta Associazione sbandiera il proprio vanto a difesa dei Comuni d’Italia, anche se oggi per noi resta poco credibile alla luce delle scarse e significative azioni intraprese di fatto a tutela dei piccoli Comuni.      

Perché dico questo? Le spiego!!

Nella stesura della Legge di Stabilità per l’anno 2016 non è stata posta alcuna attenzione alle difficoltà che avrebbero incontrato i piccoli Comuni e se ciò è stato fatto, è stato fatto con molta superficialità e scarsa conoscenza delle realtà territoriali.

Oggi, alla luce dell’approvazione della bozza di bilancio per il triennio 2016-2018, ho di fatto preso coscienza che nei prossimi mesi sarò costretto a dichiarare il pre-dissesto dell’Ente e se questo non basti il dissesto.

Tra le cause?? Rappresenterò quello più immorale e incostituzionale al quale assisto:

Nelle entrate del bilancio del mio Comune alla voce Tasi erano previste per il 2015 circa 200.000,00 euro, oggi con la legge di stabilità essa è pari a circa 70.000,00 euro e non certo per effetto dell’abolizione della Tasi sulla prima casa. Tale effetto è derivato dal mancato introito da parte della Tasi versata dalle società di Eolico per effetto della riforma sulle rendite degli imbullonati.

Immaginare di bloccare le aliquote Imu, Tasi e Irpef senza immaginare gli effetti sui bilanci comunali è stata un’azione deliquenziale soprattutto per quei Comuni che alla luce dei risultati derivanti dal riaccertamento dei residui avrebbero dovuto ai fini della loro salvaguardi agire proprio su di essi per evitare il dissesto.

Ma lo Stato si era fatto garante!!!

Invece il combinato  blocco delle aliquote alla rideterminazione delle rendite degli impianti eolici, ha generato di fatto un taglio sostanziale all’Ente al quale va aggiunto il trend costante di taglio dei trasferimenti nonché i fondi di svalutazione i debiti della pubblica amministrazione ed altro.

Tale danno vale allo  stesso modo per la parte equivalente dell’IMU eccedente il 7,60 per mille che già, quale tangente vera e propria, andava allo Stato perché le torri eoliche sono classificati catastalmente D1. Quindi la riduzione vertiginosa delle rendite si riflette inevitabilmente sul pluriennale approvato.  Ma qualcuno lo aveva previsto?

Tale situazione paradossalmente non è sanabile nemmeno potendo prevedere nei prossimi anni l’ipotesi di portare le aliquote IMU e TASI ed IRPEF al massimo, essendo vedendomi così costretto nei prossimi mesi a prevedere l’ipotesi di pre-dissesto.

Del resto caro Presidente anche immaginando di vendere il patrimonio esso è di irrisoria consistenza e comunque non si può immaginare di vendere la stessa cosa due volte. In questa tematica va anche considerato che i cittadini gravati dalla forte pressione fiscale dello Stato non hanno interesse ad acquistare bene patrimoniali. 

Le chiedo!!! Chi deve pagare tale danno hai cittadini?? Le chiedo, ritenendo che sia un suo dovere morale di intraprendere azioni di salvaguardia per la mia collettività e per quei piccoli Comuni che stanno vivendo la medesima condizione eccezionale anche immaginando azioni legali contro la Legge di Stabilità          

Riassumendo, chiedo alla S.V. di far conoscere allo scrivente se esistono possibilità di appello alla Giustizia per tali danni e quali azioni concrete intende intraprendere per il riconoscimento, da parte del legislatore poco attento, dei danni causati all’Ente prevedendo al fine di poter ottenere trasferimenti compensativi per evitare il dissesto. Mi permetta Ill.stre Presidente che è mio dovere pretendere una risposta e azioni concrete e va da sé che in caso contrario chiederò formalmente recesso da tale Associazione."

Gianni Vigoroso