Atripalda, dall'Udc un contributo pari a zero alla città

Duro documento dei consiglieri di maggioranza al consiglio comunale

Atripalda.  

Dai consiglieri comunali di maggioranza al consiglio comunale di Atripalda riceviamo e pubblichiamo.

L’inserimento nel dibattito politico-amministrativo di una comunità da parte di un partito, di una associazione o di un gruppo di cittadini al di la della propria posizione o idea politica, va salutato con favore perché è sinonimo di partecipazione, di democrazia, di confronto di idee e di amore per il proprio paese. Tutto questo non vale per l’Udc locale, proviamo a spiegare il perché rivolgendoci ai cittadini, ai simpatizzanti, agli iscritti e agli elettori dell’Udc. Innanzitutto appare chiaro che i dirigenti e i rappresentanti istituzionali di questo partito sono in letargo e di tanto in tanto si svegliano tirando fuori un modesto documento. Ci chiediamo: in cosa consiste il loro contributo di idee, di progetti e di proposte volti al miglioramento della vivibilità della nostra cittadina? “Z E R O”

Non potrebbe essere altrimenti perché basta ricordare il loro comportamento in varie occasioni. Mai presenti ad iniziative di natura istituzionale, politica, culturale o sportiva. Lo testimoniano gli ultimi due convegni organizzati ad Atripalda, nel primo hanno semplicemente atteso sotto il portone di palazzo di Città l’arrivo del leader che hanno pure rinnegato, per poi non partecipare al dibattito. Altro esempio, questo più recente, quando hanno ricevuto l’ordine di non partecipare al convegno che prevedeva l’intervento del loro consigliere regionale e della Presidente D’Amelio la cui elezione è avvenuta anche con i loro voti. Ma questo è l’Udc di Atripalda.

Non è ancora chiaro se il gruppo consiliare è Udc o Area Popolare e se ci sia un capogruppo per l’Udc e uno per Area Popolare visto che sia in Consiglio Comunale che nel corso di qualche conferenza stampa il capogruppo ufficiale Musto tace, mentre il consigliere Spagnuolo lo sostituisce. L’impressione è che ci sia un capogruppo per le grandi occasioni ed uno giornaliero, un po’ come gli abiti che si distinguono in quelli per tutti i giorni e in quelli per le cerimonie.

Per non parlare del loro contributo (inesistente), che alcuni dei consiglieri dell’Udc hanno dato all’amministrazione quanto erano forza di governo. Unico loro interesse è stata la ripartizione dei posti negli enti sovracomunali, con lo scopo di creare fibrillazione nella maggioranza e all’interno del Pd.

Quanto all’ultimo consiglio comunale la nostra posizione è chiara: ribadiamo la piena e totale solidarietà all’Arma dei Carabinieri e a tutte le Forze dell’Ordine che quotidianamente garantiscono sicurezza, legalità e tranquillità nel nostro paese, senza, però, strumentalizzarle per motivi politici.

Rispetto alla cosiddetta “area vasta”, guardiamo con grande interesse a cosa si muove intorno a noi per portare nel nostro comune opportunità di crescita economica, sociale e culturale. L’area vasta, va in questa direzione cosi come richiesto dall’Europa, e come hanno già fatto 24 comuni dell’alta Irpinia che hanno dato vita alla “Città Irpinia” associazione presieduta dal sindaco di Nusco. Tutti, tranne l’Udc di Atripalda, hanno inteso che questa è l’unica strada percorribile per beneficiare di finanziamenti al fine di uscire dalle secche in cui ci troviamo, per dare una speranza ai giovani, alle imprese, alle famiglie in difficoltà e nell’interesse generale della nostra Atripalda.

Infatti, Atripalda ha sempre recitato, nel corso degli anni, un ruolo di primissimo piano e per questo motivo intendiamo partecipare alla costituzione dell’Area Vasta senza riserve e senza remore, contribuendo in modo fattivo e determinante ad ogni processo decisionale.

Riteniamo che questo documento costituisce solo la prima occasione di una serie di chiarimenti necessari a far comprendere ai cittadini di Atripalda che i componenti di questo partito stanno solo tentando di recuperare una verginità perduta da tempo, in vista delle prossime elezioni amministrative. Pertanto, ai cittadini chiediamo di non lasciarsi impressionare da sterili proclami e vacue demagogie.