A distanza di due settimane dalla seduta di Consiglio comunale andata deserta per mancanza del numero legale, il sindaco Spagnuolo ancora non ha provveduto a riconvocare l’assise. E ciò nonostante una richiesta protocollata una settimana fa da cinque consiglieri di minoranza attraverso la prerogativa attribuita ad un quinto dei consiglieri. Ulderico Pacia del Partito Socialista Italiano, Massimiliano Del Mauro, Massimiliano Strumolo e Vincenzo Moschella di Forza Italia e Nunzia Battista di Piazza Grande, ovvero tutti i rappresentanti dell’opposizione tranne l’UDC, hanno chiesto di discutere urgentemente sia dei provvedimenti di riordino del personale assunti dal sindaco ormai più di tre mesi fa, sia della riqualificazione urbana del palazzo Lombardi-De Mattia autorizzata dal Consiglio comunale la scorsa estate ed ancora non cominciata.
«Dopo la brutta figura fatta in aula consiliare, ci aspettavamo - spiega il capogruppo di Forza Italia, Massimiliano Del Mauro - che il sindaco ci riconvocasse già il giorno seguente, sia per porvi subito rimedio, sia perché la convocazione era stata effettuata in via d’urgenza. Dopo aver atteso invano per una settimana abbiamo assunto noi l’iniziativa».
Come si spiega il ritardo?
«La sensazione è che la maggioranza sia al collasso».
Che intende?
«Potendo contare su un solo voto in più rispetto alle opposizioni, il sindaco è condannato a presentarsi in Consiglio sempre con tutti i consiglieri di maggioranza altrimenti rischia di non avere né i numeri per iniziare le sedute, né quelli per approvare le delibere. In questo caso credo che i debiti fuori bilancio nascondano qualche insidia, ma ne riparleremo quando avremo tutta la documentazione».
A distanza di tre mesi, il riordino del personale vi ha convinti?
«Aspettiamo sempre che il sindaco ci spieghi le motivazioni, non escludendo di poterle condividere. Tuttavia, almeno a giudicare dagli effetti che hanno prodotto, non credo che la riorganizzazione abbia prodotto grossi miglioramenti. Anzi».
Qualche esempio?
«L’architetto Cocchi all’Anagrafe mi è sembrata un’umiliazione mentre la dottoressa Bocchino, invece, è praticamente pagata per non fare niente. Aspettiamo le motivazioni del sindaco, ma sembra difficile essere d’accordo».