La Dogana dei grani è ormai una “scatola” vuota. Proseguono, infatti, le operazioni di trasloco di reperti e suppellettili che per quasi vent’anni hanno riempito di contenuti lo storico edificio di piazza Umberto I. Ufficialmente non ci sono novità. La Dogana è ancora nella disponibilità della Sovrintendenza ai Bsae (Beni Storici Artistici Etnoantropologici) di Salerno e Avellino anche se non è ancora chiaro l’utilizzo che ne farà. Nel dicembre scorso la struttura è stata inserita dal ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, nell’elenco di istituti e luoghi della cultura assegnati al Polo museale della Campania, ma da allora non c’è stato alcun passo avanti. Il sovrintendente regionale dovrebbe predisporre un progetto di valorizzazione che, successivamente, dovrà essere approvato e finanziato dal Ministero, con la speranza che la Dogana possa evitare una sostanziale dismissione, purtroppo inevitabile alla luce dei tagli imposti dal governo e degli importanti interventi di ristrutturazione di cui, invece, la struttura avrebbe bisogno, in particolare di adeguamento alle norme sulla sicurezza (impianto elettrico ed antincendio) e di rifacimento sia della copertura che delle facciate. Fino a pochi giorni fa la Dogana ha ospitato una interessante collettiva di artisti curata dal maestro Enzo Angiuoni, ma d’ora in avanti non si sa cosa accadrà. La struttura si sta lentamente svuotando e manca qualsiasi programmazione. O quantomeno non è stato possibile sapere se e quali attività saranno nel frattempo ospitate o conservate nella struttura. La responsabile della Dogana per conto della Sovrintendenza, la dott.ssa Paola Apuzza, aveva assunto l’incarico con grande entusiasmo, con l’obiettivo sia di rilanciare la struttura che di riammogliarla al territorio, ma negli ultimi tempi non è riuscita a nascondere il suo imbarazzo per l’incertezza che regna sovrana. I reperti, nel frattempo, stanno trovando sistemazione presso altre sedi, fra cui l’ex carcere borbonico di Avellino, i locali sottostanti l’edificio scolastico di via Manfredi e le chiese di provenienza. Anche gli 11 dipendenti del Ministero dei beni culturali in servizio presso la Dogana già sono stati informati che saranno trasferiti ad altre sedi come Avellino, Benevento e Mirabella Eclano.
Stanno svuotando la Dogana dei grani
I reperti custoditi nello storico edificio vengono spostati altrove
Atripalda.