«Il guazzabuglio creato sul caso delle due Pro Loco è l’emblema dell’incapacità amministrativa del sindaco Bianco». All’indomani dell’approvazione della delibera di giunta con la quale l’amministrazione comunale di Mugnano del Cardinale riconosce formalmente la “Enzo D’Apolito” come Pro Loco cittadina, negando il medesimo titolo alla “Rimettiamoci Insieme, che tra l’altro ha già ricevuto ufficialmente il riconoscimento regionale, il capogruppo di minoranza Lucio D’Apolito si lascia andare ad una serie di considerazioni, non certo lusinghiere, in merito all’operato del primo cittadino e del suo esecutivo.
«Ho letto il commento di Mauro Cuomo, sono d’accordo su tutto tranne che su di un punto. Anche quando si fa volontariato ci si interessa di politica, cioè del benessere collettivo. Purtroppo tutti scappano da questa parola, forse perché la politica è fatta da persone che hanno le mani sporche. se così è, lo dicano chiaramente. Quanto alla vicenda, sulla quale volontariamente mi sono sino ad oggi tenuto distante, ritengo che Bianco sia stato una persona scorretta poiché dall’inizio avrebbe dovuto fare un’operazione di verità, che però non ha fatto. Il sindaco aveva promesso la gestione della Pro loco ad Antonio Avello, il primo dei consiglieri non eletti. E ciò denota una visione autoritaria, padronale del bene pubblico. Non ci meraviglia più di tanto poichè Bianco appartiene a questo tipo di politica. Purtroppo, l’operazione non gli è riuscita: qualcuno l’ha battuto sulla tempistica e, cosa ancor più grave, a farlo sono stati i suoi stessi elettori. Ecco qui la sua difficoltà. Ecco spiegata la motivazione della delibera in cui si dice che la Pro Loco di Cuomo è seria, brava e bella ma, ahinoi, non sarà premiata. Bianco però ha creato un danno ad entrambe intrappolandole nelle maglie della pubblica amministrazione. Un vero guazzabuglio. Il sindaco per l’ennesima volta ha dimostrato di essere incapace a risolvere i problemi in casa sua. Voleva salvare capre e cavoli, ma ha creato il caos. Doveva avere la forza di ricomporre ma non l’ha avuta. Entrambe le Pro Loco sono ora, grazie al sindaco, incapaci di operare secondo lo schema della normativa giuridica. In altre parole - conclude D’Apolito - sono entrambe monche».
di Rocco Fatibene