L'Irpinia non vuole una nuova Pianodardine, appello da Flumeri

Non va giù ad amministratori e cittadini l'idea di smaltire il percolato in Valle Ufita

Flumeri.  

“Dobbiamo stare molto attenti a non creare nuovi fonti d’inquinamento su questo territorio”, il primo grido di allarme arriva dal sindaco di Flumeri Angelo Lanza. Al Comune infatti è arrivata la comunicazione relativa allo studio di impatto ambientale depositato in Regione Campania dal Consorzio Gestione Servizi, per i lavori di adeguamento di un impianto misto per le attività di stoccaggio e trattamento di rifiuti liquidi non pericolosi. Si tratta di serbatoi che dovranno in pratica contenere e smaltire il percolato proveniente dalla discarica di Pustarza a Savignano Irpino: “Vogliamo vederci chiaro sul progetto - aggiunge Lanza, avere un interlocuzione, capire quale possa essere il sito.” Le vasche si trovano in Valle Ufita a ridosso del bacino del consorzio di bonifica dell’ufita e di importanti aziende anche agroalimentari. Si è parlato di tutto questo, nel corso di una prima animata assemblea svoltasi in paese nella sala ex eca, promossa dal sindaco Lanza e dalla maggioranza consiliare. Gli amministratori ufitani hanno spiegato alla popolazione presente la loro contrarietà al progetto. Il Consorzio Gestione Servizi è una società che fa capo all’Asi. La preoccupazione della comunità flumerese è altissima in questa zona che man mano si sta trasformando in una bomba ecologica. Non vogliamo una nuova Pianodardine anche qui fanno sapere i cittadini e i movimenti, già pronti a scendere in  piazza. Sono in tanti a chiedersi cosa diventerà in futuro quest’area industriale famosa sia per l’industria italiana autobus che si appresta a spiccare il volo, almeno si spera, che per altre eccellenze, una fra tutte, il pastificio Baronia esempio di tecnologia all’avanguardia, produzione di qualità e impiantistica sicura attraverso il funzionamento e l'utilità dell'impianto di cogenerazione che produce energia termica, elettrica e frigorifera trasformando  il calore a bassa temperatura in acqua refrigerata. In sintesi  un'azienda privata che opera con grande attenzione e passione nel rigoroso rispetto dell'ambiente e del territorio. Basterebbe solo questo per riflettere. Un dato è certo, questa storia delle vasche sicuramente non spunta dalla sera alla mattina. La zona industriale di Valle Ufita per certi versi somiglia ad un’altra sfortunata valle di lacrime, quel del cervaro con il suo triangolo della morte Smae, Difesa Grande e Pustarza. Stessa sorte per Flumeri? Terna, Stazione di trasferenza rifiuti, imianto di stoccaggio e trattamento di rifiuti liquidi e per il percolato da discarica?  Cosa altro ancora dovrà arrivare?

Gianni Vigoroso