Le opposizioni "convocano" il Consiglio comunale

Presentata la richiesta con il "quinto" delle firme. Intanto Pacia si è recato dal Prefetto

Atripalda.  

Dopo la seduta andata deserta la scorsa settimana, l’opposizione consiliare, o quantomeno una parte di essa, cerca di mettere il sindaco sotto pressione, di braccarlo, chiedendo la convocazione urgente del Consiglio comunale attraverso la prerogativa attribuita ad un quinto dei consiglieri. La richiesta è stata protocollata ieri mattina dal consigliere Ulderico Pacia del Partito Socialista Italiano e porta la firma anche di Massimiliano Del Mauro, Massimiliano Strumolo e Vincenzo Moschella di Forza Italia e di Nunzia Battista di Piazza Grande, ovvero tutti i rappresentanti dell’opposizione tranne l’UDC. Due i punti che la minoranza ha chiesto di discutere: la riorganizzazione del personale comunale e la riqualificazione urbana del palazzo Lombardi-De Mattia autorizzata dal Consiglio comunale la scorsa estate e non ancora cominciata. «Ci aspettavamo - commenta il consigliere Pacia - che il sindaco riconvocasse subito il Consiglio comunale dopo la figuraccia di giovedì scorso, ma non l’ha fatto e, perciò, abbiamo deciso di assumere noi l’iniziativa perché riteniamo che su due vicende come quelle che abbiamo proposto all’attenzione del Consiglio non si possa più attendere. Ma ci tengo anche ad aggiungere che proprio stamattina (ieri per chi legge, ndr.) mi sono recato in Prefettura per denunciare il comportamento della segretaria generale Clara Curto. Sono stato ricevuto dal dr. Pino Bruno, dirigente del settore Enti Locali, il quale mi ha invitato a formalizzare per iscritto le mie rimostranze ed a circostanziarle, un suggerimento che certamente coglierò quanto prima perché la segretaria non può rispondere alle mie richieste sostenendo che sono poco chiare perché, invece, sono chiarissime, forse anche troppo…». A questo punto il sindaco Spagnuolo ha venti giorni di tempo per convocare il Consiglio comunale anche se, con ogni probabilità, verranno aggiunti anche i punti non discussi nell’ultima seduta come l’istituzione del “Question time”, la variazione al regolamento della Tari e, soprattutto, il riconoscimento dei debiti fuori bilancio.