Da giorni si è aperto un dibattito sulla "Città dell'Alta Irpinia": Ecco il contributo di Antonio Cione, medico e attivista politico. «Sono nato a Caposele, faccio il medico a Caposele: vorrei vivere nella città dell'Alta Irpinia. Caposele: un paese nato dall’acqua, cresciuto con la sua acqua ed affogato nella sua stessa acqua, che, stranamente, viene celata agli occhi di chi arriva a Caposele perchè è stata imprigionata ed incanalata in una galleria mirabile, costruita dalle mani degli uomini nei primi del novecento. Vorrei che un giorno non molto lontano si potesse avere il privilegio di vedere e far vedere liberamente l'acqua della sorgente della Madonna della Sanità, non dico come era possibile una volta, ma almeno attraverso un percorso pedonale sulle sorgenti stesse, ad esempio, attraverso un vetro oppure con un grosso zampillo visibile dalla piazza del Santuario di San Gerardo Maiella della frazione di Materdomini ed anche dallo svincolo della superstrada Fondovallesele, che, porta i pellegrini-turisti a poche centinaia di metri dalla Basilica del Santo e del bacino imbrifero più ricco del Meridione, che pochi conoscono. Vorrei che, una volta arrivati a Caposele, fosse possibile ammirare l'acqua delle sorgenti sgorgare dalle fontane e potersi dissetare ed apprezzarne le eccellenti qualità».
E ancora: «Vorrei che un giorno fosse possibile in pochissimi minuti arrivare dalla piazza di San Gerardo alla piazza delle Sorgenti della Madonna della Sanità con una cabinovia, che potrebbe essere un mezzo veloce per unire Caposele e Materdomini e rendere possibile lo spostamento anche senza l'utilizzo di veicoli a motore per muoversi a piedi, attraverso percorsi che rispettino fede, natura e gastronomia, che vanno studiati, realizzati e curati nei minimi particolari riscoprendo uno stile di vita sano. Noi ci troviamo a circa un'ora di viaggio da: Napoli, Salerno, Caserta, Avellino, Benevento, Foggia, Potenza, Paestum, Pompei e siamo al centro dell'Appennino Meridionale; possiamo ospitare fino a mille persone per iniziative di vario tipo (es. convegni) ed offrire loro pernottamento e tremila coperti a prezzi competitivi. Prendiamo coscienza delle nostre reali possibilità ed offriamole agli altri, pretendendo il giusto compenso per il nostro lavoro, la nostra ospitalità e le nostre risorse. Solo così potremmo dare un futuro al nostro paese, segnando una via per lo sviluppo di iniziative per i giovani, che avranno la speranza di potersi realizzare nella propria terra».