L’assenza del vicesindaco Tuccia, impegnato in Consiglio provinciale, è stata fatale alla risicata maggioranza che sorregge il sindaco Spagnuolo. L’assise municipale convocata per giovedì scorso è andata deserta per mancanza del numero legale dopo che i consiglieri di minoranza hanno abbandonato l’aula. E gli otto esponenti della maggioranza rimasti nell’aula consiliare a rispondere all’appello della segreteria non sono stati sufficienti a tenere in vita la seduta. Tutto da rifare. In ogni caso, nell’attesa concessa al vicesindaco Tuccia, un po’ di dibattito c’è stato, dai toni anche molto aspri. Da segnalare, in particolare, un attacco frontale del consigliere socialista, Ulderico Pacia, nei confronti del segretario generale Clara Curto, ritenuta da un lato responsabile di un atteggiamento di sufficienza e dall’altro di non dar conto a nessuno dei suoi orari di lavoro, al punto che il canuto esponente di minoranza ha chiesto al sindaco se poteva dotarla di un badge al pari di tutti gli altri dipendenti. Ma sia il primo cittadino che l’interessata hanno respinto al mittente ogni accusa sostenendo che il consigliere Pacia è il primo a non rispettare gli orari di accesso agli uffici previsti per i consiglieri e che la segretaria Curto si trattiene in ufficio ben oltre il normale orario di lavoro e che, comunque, il suo rendimento non è in discussione. In ogni caso, lo scontro è continuato anche al termine della seduta e se non ci fosse stato l’intervento fisico di alcuni consiglieri comunali nessuno può escludere una scandalosa degenerazione.
Tuccia assente, salta il Consiglio
Il consigliere Pacia attacca frontalmente la segretaria Curto
Atripalda.