Solofra, la minoranza: "Vignola ha svenduto la nostra acqua"

La legge di riordino del sistema idrico alimenta lo scontro politico in città

Solofra.  

La minoranza consiliare mette nel mirino il sindaco Michele Vignola. "E' riuscito, si legge in una nota, in un compito che nessun altro sindaco ha avuto il coraggio di portare a termine: svendere l'acqua dei solofrani". "Il sindaco Vignola, che fino a ieri parlava di acquisire quote per dare ai solofrani l’acqua pubblica, non ha ritenuto proferire parola a difesa delle nostre sorgenti, ma da vero equilibrista quale è , ha indetto una conferenza stampa in cui ha affermato di non avere mai perseguito la via dell’acqua pubblica, anzi di avere lavorato con la sua giunta alla costituzione di una ATI (associazione temporanea di impresa) tra i soggetti gestori Irno-Service e CODISO. A questo punto, ricordiamo che i soggetti gestori nell'’ambito distrettuale Ato “Calore Irpino” sono tre: Alto Calore di Avellino, Gesesa di Benevento e la nostra piccola Irno service, quindi Michele Vignola getta fumo negli occhi ai cittadini e agli imprenditori per giustificare il suo immobilismo, ventila l’ipotesi di costruire una gestione  a tre soggetti e per poterlo fare invoca l’emendamento inserito all’art.21 della legge regionale, che prevede l’unione delle società di gestione, ma Vignola, come sempre, evita di dire  che il gestore di distretto dovrà essere unico, altrimenti si rischia di andare a gara pubblica. Pertanto gli imprenditori e le categorie sociali, così come hanno fatto per la vicenda acque di spruzzo e per la riattivazione dei pozzi aziendali, farebbero bene a non affidarsi a venditori di sogni, ma di investire della questione qualche bravo avvocato amministrativista che spieghi loro rischi e opportunità della nuova legge"

G.A.