Ariano: uova Ail a ruba, grande prova di solidarietà in piazza

Sostegno alla lotta contro leucemie, linfomi e mieloma

Sono trascorsi più di 30 anni e dalla nascita di questa importante manifestazione e da allora sono state distribuite in tutta Italia più di 16.7 milioni di uova e raccolti 192.2 milioni di euro...

Ariano Irpino.  

Anche quest'anno una grande risposta. Uova di Pasqua Ail vendute in pochi minuti e decine di prenotazioni future. In piazza Duomo ad Ariano Irpino, Patrizia Savino non ha avuto neppure il tempo di allestire il suo punto vendita che le uova sono andate letteralmente a ruba. Sono stati davvero in tanti ad aderire all'iniziativa di solidarietà che ha avuto come epicentro il cuore della città, di fronte alla Basilica Cattedrale. . 

"Dentro un uovo di Pasqua Ail c’è molto di più di una semplice sorpresa. C’è il sostegno a oltre 140 studi scientifici in tutta Italia, il finanziamento di borse studio per giovani ricercatori, il supporto ai Centri Ematologici e l'assistenza migliore per i pazienti in tutta Italia. C'è la possibilità per tante persone di vivere il proprio futuro con speranza.

Per permettere a tante vite di continuare abbiamo bisogno del tuo aiuto: il 4-5 e 6 aprile scegli le Uova di Pasqua Ail. Con un contributo minimo di 15 euro ci aiuterai a sostenere la lotta contro leucemie, linfomi e mieloma e a portare aiuto a tanti pazienti. Se oggi il 70% dei malati affetti da un tumore del sangue guarisce o cronicizza la malattia, è grazie agli oltre 55 anni di lavoro di AIL e al tuo sostegno.

La manifestazione Uova di Pasqua Ail è nata nel 1994 come esperimento a Roma, lo stesso anno in cui viene scoperta la causa scatenante della Leucemia Acuta Promielocitica, un tumore che grazie alla ricerca oggi si cura senza chemioterapia con una sopravvivenza superiore al 90%.

 La storia della ricerca in ematologia e la storia di Ail scorrono in maniera parallela, permettendo di raggiungere importanti traguardi sul fronte delle terapie ma anche del miglioramento della qualità di vita di malati e famiglie. Ancora oggi però tanti pazienti aspettano una cura definitiva e per questo è importante continuare a camminare insieme, per rendere i tumori del sangue sempre più curabili".