Ariano:"Continueremo ad assentarci se verranno calpestati i nostri diritti"

L'opposizione consiliare risponde al sindaco dopo l'ultimo consiglio disertato"

ariano continueremo ad assentarci se verranno calpestati i nostri diritti

Lo scontro politico al comune di Ariano Irpino...

Ariano Irpino.  

"Avevamo deciso di soprassedere, lasciando che il sindaco continuasse a compiacersi urbi et orbi per aver deciso di cambiare le lampadine della pubblica illuminazione, sfruttando finanziamenti dalla chiara matrice "quelli di prima", perché derivanti da una convenzione stipulata nel 2005, con il dissenso, le proteste, i ricorsi al Tar, le denunce penali di tutti riferimenti storici di “quelli di adesso”. 

Ma l’insistenza con cui si è puerilmente speculato sulle presunte reiterate assenze  dei consiglieri di minoranza, ci induce a qualche precisazione".

La minoranza consiliare non resta in silenzio e dirama una nota all'indomani dell'ultimo consiglio comunale disertato.

"Il consiglio comunale del 4 aprile è stato disertato per concomitanti impegni personali, e anche perché non ci piace andare in consiglio solo per premere un bottone, e trasmetterci 3000 pagine di documenti (pronti da mesi) tre giorni prima della seduta, rispondendo alle nostre richieste di integrazione solo pochi minuti prima dell’inizio della stessa, è indegno ed equivale a non voler discutere.

Continueremo ad assentarci, se del caso, ogni qualvolta  verranno calpestate le prerogative e i diritti dei consiglieri tutti (anche quelli che, con sprezzo del ridicolo e della dignità della funzione, dispensano le loro lezioncine di democrazia da Bignami), che in aula consiliare rappresentano la città e non soltanto i propri elettori. 

Insomma non si allarmino troppo. Noi continueremo a svolgere il nostro ruolo come sempre abbiamo fatto in questi anni, portando all’attenzione del Consesso argomenti importanti che altrimenti sarebbero stati totalmente ignorati, e cercando di dare dignità ad un organo consiliare sempre più mortificato da una gestione inadeguata.

Altri cerchino di capire che le istituzioni e la democrazia sono una cosa seria. E quando siamo assenti lascino liberi i nostri scranni. perché  anche la collocazione in aula fa parte delle regole di funzionamento di un organismo democratico".