Oggi, 22 marzo, il mondo celebra la giornata mondiale dell'acua, una risorsa essenziale per la vita, ma sempre più minacciata dall’incuria, dagli interessi economici e dalla cattiva gestione. E mentre si susseguono dichiarazioni di intenti e appelli per un uso sostenibile dell’oro blu, la realtà è ben diversa.
Acqua che manca
In molte aree del Paese, e in particolare nel Sud, l’acqua sta diventando un lusso. Sorgenti in secca, invasi ai minimi storici, falde impoverite e un sistema idrico al collasso lasciano interi territori senza un bene che dovrebbe essere garantito a tutti. La crisi idrica dell’Irpinia ne è un esempio lampante: una terra ricca d’acqua, che rifornisce intere regioni, ma che paradossalmente soffre la sete.
Acqua che si spreca
Le nostre reti idriche sono ridotte a colabrodo. Perdite che superano il 60% - 70%, infrastrutture vecchie e fatiscenti, investimenti promessi e mai realizzati. Un sistema che non tutela il bene più prezioso, lasciando che milioni di metri cubi d’acqua si disperdano nel nulla, mentre i cittadini subiscono restrizioni e razionamenti.
Acqua privatizzata
Per anni ci hanno raccontato che la gestione privata avrebbe portato efficienza e investimenti. La realtà è sotto gli occhi di tutti: tariffe alle stelle, mancati interventi sulle reti, profitti milionari per pochi e servizi sempre più scadenti. L’acqua non è una merce, ma un diritto. Eppure, si continua a consegnarla nelle mani di multinazionali e società che pensano ai bilanci prima che ai bisogni delle persone.
Acqua inquinata
L’aggressione ai fiumi, ai laghi e alle sorgenti non si ferma. Scarichi abusivi, sversamenti industriali, pesticidi e contaminazioni avvelenano ciò che dovrebbe essere puro. Intere comunità si trovano a bere acqua con livelli di inquinanti oltre i limiti di sicurezza, mentre i controlli sono insufficienti e le bonifiche vengono rimandate all’infinito.
Non c'è più tempo per le parole
La Giornata Mondiale dell’Acqua non può essere solo una ricorrenza fatta di buoni propositi e dichiarazioni di facciata. Servono azioni concrete: investimenti seri nelle infrastrutture, una gestione pubblica e partecipata dell’acqua, un piano di tutela delle risorse idriche che guardi al futuro.
Oggi più che mai, è necessario unirsi per difendere l’acqua come bene comune, come diritto universale, come fondamento della vita e della giustizia sociale.