Da un lato la periferia che plaude all'arrivo delle bancarelle nel piano di zona, pur trattandosi di un trasferimento provvisorio dettato da esigenze tecniche legate allo svolgimento dei lavori nel centro storico, dall'altro l'opposizione in consiglio comunale che annuncia battaglia e scrive:
"Fin dal 4 ottobre 2024, rispetto a una voce che ipotizzava il trasferimento temporaneo a Cardito del mercato settimanale, avevamo ravvisato la necessità di coinvolgere le associazioni di categoria e il consiglio comunale, unico organo deputato a decidere sullo specifico punto.
Oggi, dopo quattro mesi in cui l’argomento è stato tenuto in sordina (l’ultima convocazione dell’apposita consulta è del 29 settembre, il consiglio comunale sul punto non è stato mai convocato), apprendiamo dai soliti ben informati che dal 12 febbraio il trasferimento a Cardito dovrebbe essere operativo.
Riservandoci ogni valutazione sulla legittimità dell’atto che eventualmente dovesse essere adottato, esprimiamo fin da ora tutto il nostro disappunto rispetto a tale modus operandi, che in maniera del tutto autoritativa e non concertata va ad incidere su una questione molto delicata.
Privare del tradizionale mercato settimanale il nostro centro storico e le sue attività commerciali, già da tempo in ginocchio anche a causa di una dissennata gestione dei lavori in corso, vuol dire assumersi una grossa responsabilità.
Ma soprattutto farlo ignorando i diretti interessati è inaccettabile. Per tali motivi abbiamo promosso come minoranza consiliare la convocazione di urgenza del consiglio comunale, allargato ai rappresentati delle associazioni di categoria e ai componenti della consulta attività produttive". Fin qui la nota a fiema di Antonio Della Croce, Marcello Luparella, Emerica Maria Mazza, Marco La Carità e Daniele Tiso.