Epifania particolarmente suggestiva in Irpinia nel Santuario della Madonna di Carpignano, patrona della Valle Ufita. Una rappresentazione, quella del presepe vivente, culminata con l'arrivo de Re Magi, curata nei minimi dettagli, grazie all’impegno instancabile dei padri mercedari, ormai da un quarto di secolo. La ripresa dopo la pausa forzata legata alla pandemia negli anni scorsi è stata davvero molto apprezzata.
Una grande opera che ha visto attivamente protagonista la grande famiglia di Carpignano, con il rettore Padre Antonio Venuta, affiancato dal parroco Padre Giovanni Di Talia, Padre Nicola De Rienzo e Padre Ashok.
“Un’esperienza che anno dopo anno assume sempre più interesse con la partecipazione di interi nuclei familiari sia di Carpignano che dai paesi limitrofi, soprattutto per la gioia dei più piccoli con il coinvolgimento del “Coro delle Voci Bianche del Santuario” e del coro degli adulti diretti dalla maestra Tiziana Longobardi.
Un vivo ringraziamento ai padri mercedari che hanno creduto sin dall’inizio alla buona riuscita dell’evento, ai partecipanti, al gruppo audio service, alle famiglie partecipanti, a chi anche se in minima parte han dato la propria collaborazione.
Un ringraziamento particolare a Raffaella Bruno e Giulia Cardia, che sapientemente hanno preso l’impegno di organizzare da zero l’evento con la novità quest’anno di far conoscere meglio la storia del ritrovamento dell’icona della Madonna nera.
Tanti sono stati gli ostacoli. Un’organizzazione perfetta ma non facile. L’augurio - scrivono dal Santuario di Carpignano - è quello che l’esperienza di quest’anno possa fingere da volano per far sì che la tradizione del presepe vivente, possa essere ancora di più apprezzata, valorizzata e diffusa all’esterno.