Il tema dell'incontro era quello del piano paesaggistico della regione Campania, per avviare un processo partecipativo di confronto con il territorio, in particolare con i tecnici, ma inevitabili i riferimenti, in quanto strettamente connesso, al masterplan, da parte prima del sindaco, Marcantonio Spera, che nel suo intervento di saluto ha parlato di superare il concetto dei patrimoni comunali per approdare ad una "intercomunalità" nella costruzione integrata dell'area vasta, e dall'assessore al governo del territorio della regione Campania, Bruno Discepolo che ha parlato di modello territoriale policentrico che metta al centro le particolarità del'Irpinia con un progetto che la renda attrattiva e dia la possibilità ai giovani di restare.
"La Valle dell'Ufita è un esempio positivo, una buona pratica che questo territorio ha portato avanti, insieme alle classi dirigenti, alla politica. Imporre una stazione, far modificare un tracciato, ha significato invertire il paradigma, quella che poteva essere una criticità perchè taglia in due il paesaggio, in realtà diventa un'opportunità - ha spiegato Discepolo - intorno alla stazione Hirpinia, possiamo costruire un progetto di sviluppo coerente ed è quello che stiamo provando a fare con il masterplan.
Abbiamo fatto tutti insieme una battaglia per salvare alcuni degli elementi fondanti di questo ragionamento, lo abbiamo fatto per la piattaforma logistica e penso che abbiamo portato a casa un grande risultato. Siamo tutti impegnati a mettere sullo stesso piano le azioni che devono consentirci di tutelare tutto ciò che costituisce il patrimonio di bene paesaggistico di questa Regione insieme però anche a delle ipotesi di uno sviluppo nuovo, di un nuovo futuro".
Riguardo il piano paesaggistico della regione Campania sono 32 gli ambiti di tutela e 51 gli ambiti di paesaggio individuati, un processo molto lungo e complesso partito nel 2016 con la sottoscrizione di una Intesa Istituzionale tra regione e ministero.
Il piano riconosce gli aspetti e i caratteri peculiari del territorio regionale e ne delimita i relativi ambiti, ovvero le aree per le quali si definiscono le prescrizioni, gli obiettivi di qualità paesaggistica e le direttive indirizzate alla tutela, conservazione e valorizzazione. Inoltre, come dichiarato dalla convenzione europea del paesaggio siglata nel 2000, il piano deve fare proprie le osservazioni, le percezioni e le proposte delle comunità che vivono e animano il territorio.
Da qui l'incontro a cui seguiranno altri. Nell’aula consiliare "Sandro Pertini" di Grottaminarda, tanti tecnici, architetti ed ingegneri, diversi sindaci ed amministratori.
Insieme ai saluti del sindaco di Grottaminarda, anche quelli di Erminio Petecca, presidente dell'ordine degli Architetti Pcc di Avellino e provincia, e di Maria Cristina Li Pizzi dell'ordine degli ingegneri della provincia di Avellino. A spiegare i criteri di stesura dello strumento Maddalena Rossi, di "Avventura Urbana", Paolo Tolentino, progettista e coordinatore operativo del piano paesaggistico regionale e e Luisa Fatigati consulente piano paesaggistico della regione Campania.