E’ il clacson del trattore guidato in maniera impeccabile da Giovanni Ciccone, dopo aver ultimato le operazioni di messa in sicurezza del giglio e il posizionamento delle funi ognuna al proprio posto ad annunciare la grande festa.
Un’esplosione di gioia incontenibile che per il popolo villanovese ogni anno è storia da custodire e preservare. Partenza da brividi nella curva più difficile prima della salita, per poi superare la strettoia senza intoppi e giungere alla meta finale sotto lo sguardo di un grande veterano del giglio, Michele Moschella e della statua di San Giovanni sul sagrato della chiesa madre. Tutto il paese come vuole la tradizione si è fermato in questa grande giornata, la più attesa dell’anno per la comunità di Villanova del Battista. Molti gli emigranti che hanno ritardato la partenza, prima di ritornate nello loro città. Primo giglio della storia, nelle vesti di sindaco per Ernesto Iorizzo, il quale ha gioito con i ragazzi e funaioli durante tutto il percorso dell’obelisco. A Villanova è giunto anche Carlo Iannace, il sindaco di Fontanarosa Giuseppe Pescatore e il presidente provinciale Unpli Avellino Giuseppe Silvestri. Presente all'evento la straordinaria comitiva di ragazzi di Campo Village, guidati da Rossana Marra.
Il primo cittadino ha elogiato i tanti ragazzi che da più di un mese si sono dedicati con impegno e passione alla realizzazione del giglio e tutti coloro che hanno reso possibile l’iniziativa a partire dagli sponsor e gli addetti alla sicurezza. Immancabile la sosta mortadella prima dell’ultimo sprint finale.
“Il giglio è la tradizione e la gioia di una comunità - ha detto il parroco don Tonino Biondi - si tratta di radici solide e molto forti che vengono tramandate. Vedere tanti ragazzini, è un segnale importantissimo. Sono loro la speranza futura.”
Cori da stadio, balli al ritmo di taranta, birra e spumante a volontà. E’ festa una volta all’anno per sua maestà il giglio e va bene così.