E' il giorno di Sant'Anna: fede, devozione e storia a Savignano Irpino

L'intervento prezioso dello storico Michele Savignano

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L'analisi puntuale dello storico savignanese Michele Savignano

Savignano Irpino.  

 

E' il giorno di Sant'Anna. Fede, devozione storia a Savignano Irpino. Una delle ricorrenze più sentite nella Valle del Cervaro.

All'alba c'è stato come da tradizione il ritrovo davanti a fontana Angelica per la processione penitenziale. A seguire le celebrazioni nella chiesa madre alle 7.30 e alle 11.00. Alle 18.00 la solenne liturgia presieduta dal vescovo Sergio Melillo e a seguire la processione lungo le strade del paese. La statua sosterà poi nella chiesa del Purgatorio. L'intera giornata sarà allietata dal gruppo bandistico città di Manfredonia. 

Lo storico Michele Savignano ricorda un evento inspiegabile verificatosi il 26 luglio del 1929. "Si stava celebrando la "messa cantata" di Sant'Anna nella Parrocchiale di Savignano, quando tra i fedeli comincia a diffondersi  un certo "mormorìo ", un'agitazione, che succede? 

Dal centro del soffitto della cappella di Sant'Anna sgorgono a ritmo regolare delle gocce di acqua che bagnano il pavimento. Il cielo è sereno, il tempo asciuttissimo.

"Miracolo o preavviso di sciagura?" si chiede Padre Enrico Lombardi. La messa finisce e si forma la processione, mentre l'Arciprete Palmieri ordina ad alcuni masti di verificare  il tetto della cappella. La  processione procede lentamente, ma la gente si interroga, piange, guarda Sant'Anna e le chiede cosa volesse comunicarci con questo fenomeno. A metà percorso  c'è il fuoco preparato e uno squillo di tromba le da il via. Mentre si spara il fuoco e l'Arciprete viene informato che i muratori non hanno trovato segni di umidità o difettosità sul tetto della Cappella.

La processione riprende il suo percorso e Sant'Anna è lì in mezzo al popolo con la sua tenera espressione rassicurante, il popolo l'accompagna fino alla Chiesa Madre, dove al suo rientro cessa lo stillicidio dell'acqua nella sua cappella.

Muro asciutto e lunga siccità rendono  misterioso il fenomeno che rimane senza una spiegazione per un anno intero, quando durante il terribile terremoto del 23 luglio 1930, il nostro paese - conclude Michele Savignano - fu quasi risparmiato dagli eventi catastrofici, e i fedeli di Savignano collegando gli eventi, ringraziarono la Santa instaurando la processione di ringraziamento e penitenza della mattina del 26 luglio."