Una storia ben nota a tutti che parte da lontano, frutto di tanti errori commessi nel passato e che ha visto morire quasi tutti i suoi abitanti. Il Quartiere Santo Stefano è ormai da anni in un sempre più grave stato di abbandono. La ricostruzione ha interessato parte di fabbricati, altri fabbricati sono stati realizzati nelle sole strutture e per altri deve essere, ancora, avviato il processo di ricostruzione. Nel quartiere vi sono fabbricati fatiscenti, in stato di pericolo per la pubblica incolumità.
La viabilità è interrotta e spesso, a causa dell’installazione di provvisorie recinzioni, in rete metallica, poste per limitare zone di pericolo e cantieri non ultimati risulta impossibile anche solo camminare tra i pure caratteristici vicoli del quartiere, che rappresentano le uniche vie di accesso ai fabbricati, costringendo i proprietari a compiere percorsi più lunghi del necessario.
Gli edifici demoliti ed i relativi materiali di risulta sono abbandonati in cantiere senza che venga effettuata alcuna ordinaria manutenzione, così le erbe infestanti e le sterpaglie che circondano i fabbricati contribuiscono alla proliferazione di ratti, serpi e altri animali mettendo a rischio la salute delle persone e deturpando l’aspetto del centro storico della città. Nel corso dell’estate, in particolare durante le manifestazioni nel centro storico, i vicoli vengono utilizzati come bagni a cielo aperto, costringendo i proprietari dei fabbricati ad occuparsi della pulizia, vengono lasciati rifiuti di ogni genere ed in particolare bottiglie di vetro, poiché detti vicoli così delimitati diventano luogo di frequentazione ideale per i minori che intendono sfuggire al controllo delle loro famiglie rendendosi anche protagonisti di bravate che più volte hanno causato danni a portoni, finestre, pluviali e canali di gronda presi di mira dal lancio di sassi a scopo “ludico”, senza considerare, in tutto ciò, la pericolosità dell’intrattenersi in spazi prossimi a fabbricati fatiscenti.
Acclarato che il quartiere Santo Stefano è ormai da anni in uno stato di incuria e trascuratezza, alcuni cittadini residenti o titolari di beni nel quartiere, non disposti più a tollerare questa situazione, hanno preso l’iniziativa di interessarsi delle svariate questioni.
Da qui la decisione dei cittadini residenti e titolari di beni, di sottoscrivere dopo un'apposita riunione ed approvare lo stattuto del comitato di quartiere santo Stefano, nominando il comitato di coordinamento affidato a Crescenzo Pratola portavoce, Carlo Giardino portavoce vicario e Michele De Donato segretario, ai quali hanno conferito il potere di rappresentanza.
Il comitato di quartiere “Santo Stefano è costituito, in ossequio all’art. 18 della costituzione della repubblica Italiana, della normativa vigente in materia, nonché nel rispetto dello statuto comunale, il comitato di quartiere “Santo Stefanoi” ha la funzione di facilitare l’aggregazione di interessi diffusi e garantire l’espressione delle esigenze di tutti i gruppi sociali.
Include l’area degli insediamenti abitativi con inizio dal fabbricato, a confine con il Palazzo Del Giacomo, fino al fabbricato Ciccarelli, gli edifici che facenti parte di Via Tribunali e di Via Castello affacciano, anche, su detto Quartiere “Santo Stefano”, e comprende, ancora, Piazza Santo Stefano, Via Santo Stefano, Via De Franza, Via Albanese, Via Passeri, Vico Passeri, Vico Vitoli, Vico Caselli che gravitano direttamente a ridosso del quartiere, come realtà urbana omogenea urbanisticamente, geograficamente e morfologicamente.
In virtù di questo, tutti i residenti e/o i proprietari di beni del quartiere, sono invitati a partecipare ed offrire il proprio contributo attraverso suggerimenti da valutare in assemblea e sottoporre nelle sedi opportune, affinché il quartiere, ma diremmo l’intero tessuto urbano del centro storico, torni a ripopolarsi allontanandosi dallo stato di abbandono in cui versa, con l’intendimento di una fattiva collaborazione con l’ente Comune e le associazioni.
Sono organi del “comitato”: l’assemblea dei residenti e dei titolari di unità abitative del quartiere il collegio di coordinamento il portavoce, il portavoce vicario e il segretario.
Note rilevate dallo statuto
Il comitato che ha la funzione di rappresentare le istanze dei cittadini residenti e dei titolari di unità abitative è finalizzato a: proporre alle Istituzioni, ai vari livelli, tutte le iniziative atte a migliorare la vita nel quartiere e quindi nella città, sensibilizzare le coscienze dei cittadini per sviluppare la crescita culturale e sociale per una partecipazione propositiva e costruttiva alla vita istituzionale dell’ente comunale e della comunità nel suo insieme.
Il Comitato organizzato in maniera autonoma: prepara momenti di partecipazione, aggregazione, incontro e formazione con la popolazione del quartiere, promuove occasioni d’aggregazione, partecipazione e coinvolgimento a carattere culturale e informativo; sottopone all’amministrazione comunale proposte a vario titolo (completamento della ricostruzione, riqualificazione urbana, attività culturali, informative) riguardanti qualità e funzionalità dei servizi purché inerenti le competenze dell’amministrazione stessa.
Propone variazioni o interventi al fine di migliorare la qualità e la funzionalità dei servizi nel quartiere, organizza incontri aperti al pubblico, sviluppa attività volte al completamento della ricostruzione, alla demolizione di fabbricati fatiscenti, alla rimozione di ruderi, alla manutenzione dei beni e delle infrastrutture, al reinsediamento degli abitanti, al ripristino di attività artigianali e di servizio, alla creazione di aree a verde e parchi giochi; attiva iniziative per la ricerca di finanziamenti per il raggiungimento degli obiettivi.