Un pranzo stellato uguale per tutti, preparato dagli chef nelle cucine del carcere Campanello, la realizzazione di presepi artigianali, distribuiti alle varie comunità per poi donarli alle famiglie nelle case e la melodia del cantautore irpino Luca Pugliese, da anni in tour negli istituti di pena per portare sollievo attraverso la musica a chi è dietro le sbarre. E' il clima che si registra nel penitenziario arianese a pochi giorni dal Natale.
"Il presepe - ha affermato il cappellano don Roberto Di Chiara - è il simbolo del Natale ma anche della non accoglienza. Questo luoghi dovrebbero essere 9 primi posti, ma tante volte sono luoghi di separazione tra noi e loro, tra il nostro mondo legale e l'illegalità. Che sia realmente il presepe, segno di accoglienza e di presenza. Alla capanna, ci sono andati i pastori, gli ultimi della terra e qui ci sono anche tanti ultimi."
La gioia della direttrice del carcere Campanello Maria Rosaria Casaburo: "E' un momento bellissimo, la comunità esterna che viene a farci visita. La preparazione del pranzo insieme ai detenuti, il presepe, l'esibizione nel segno della solidarietà di Luca Pugliese. Qui ci sono persone che hanno una famiglia, una propria attività fuori da qui e dopo aver commesso un reato, stanno scontando la pena, pagando un debito con la giustizia. Socializzano tra loro tutti i giorni per essere poi pronti a ritornare nella società civile. E' ciò che facciamo quotidianamente.
L'iniziativa di oggi si è svolta in contemporanea in numerose città italiane, da Roma Rebibbia a Milano, Torino, Palermo, Bologna, Cagliari e tante altre realtà e ha visto la partecipazione del vescovo Sergio Melillo in quella che considera da sempre la sua prima parrocchia.
Lo slogan: "L'altra cucina, per un pranzo d'amore, l’iniziativa promossa dall’associazione Prison Fellowship Italia onlus, in collaborazione con il Rinnovamento nello Spirito Santo, Fondazione Alleanza del Rns e il Ministero della Giustizia.
In campo oltre alla direzione, educatori, volontari, l'instancabile Annamaria Castagnozzi, il cappellano don Costantino Pratola e la polizia penitenziaria.
"In un tempo in cui si sta dissacrando anche il Natale, a tal punto che si vorrebbe addirittura chiamarlo festa d'inverno, non più un momento in cui riviviamo la natività, queste iniziative ritengo - afferma don Costantino - che siano molto significative. Ci fanno davvero rivivere insieme questi momenti belli del Natale."
Coinvolgente come sempre, l'esibizione del cantautore Luca Pugliese, inventore dell'ora d'aria colorata nelle carceri italiane.
"E' il 33°giorno di carcere che mi faccio ovviamente a fin di bene, battendo le sbarre e aprendo le mura alla musica e all'aria. La speranza è che la mia musica, possa essere un toccasana per il loro stato fisico e metafisico. L'obiettivo è quello di rompere il dolore e la monotonia di queste persone."