"Questa non è la storia. Questa è una storia. Dove prendo quello che mi hanno raccontato, ci attacco quello che non mi hanno raccontato e lo condisco con quello che ho scoperto e imparato leggendo libri e parlando con altri – parenti, amici, studiosi. Non è la mia storia.
È la storia di un uomo che non c’è più. Ma è anche la storia dei suoi fratelli e di tanti altri che hanno pagato con la vita la loro scelta di libertà”.
Con queste parole, tratte dal suo libro “I miei sette padri. Storia di una grande famiglia antifascista raccontata da un figlio”, Adelmo Cervi ha aperto l’incontro con le studentesse e gli studenti delle classi V del Liceo Parzanese ad Ariano Irpino, da quest’anno affidato alla guida Silvana Rita Solimine.
Cervi, figlio di Verina Castagnetti e Aldo, terzogenito dei sette fratelli fucilati per rappresaglia dai fascisti al poligono di tiro di Reggio Emilia il 28 dicembre del 1943, ha infiammato gli studenti parlando non solo della propria drammatica storia familiare, ma anche, e soprattutto, di giustizia, libertà e diritti nella società di oggi.
Presenti, oltre ai docenti del dipartimento di lettere del Parzanese, la giornalista Floriana Mastandrea e Giovanni Capobianco, presidente provinciale dell’Anpi Avellino, il quale ha preso parte al dibattito con un accorato intervento in difesa degli imprescindibili valori della nostra costituzione.