Concerto dello Stato Sociale con i fondi della zona rossa: infiamma la polemica

Dura presa di posizione da parte della minoranza contro l'amministrazione comunale

concerto dello stato sociale con i fondi della zona rossa infiamma la polemica

La nota

Ariano Irpino.  

"Gli spettacoli e le attività ludico-ricreative sono senz’altro un valore aggiunto per la città, in estate come nel resto dell’anno, a prescindere da ogni dibattito, comunque legittimo e fisiologico, sulla qualità e i contenuti dell’offerta.

Ci pare però molto discutibile che per il concerto dello Stato Sociale del 30 agosto (come d’altronde per la nomina dell’addetto stampa e del direttore artistico dell’estate arianese) siano stati impiegati i c.d. “fondi zona rossa”, colpevolmente ancora nelle casse del comune dopo tre anni dalla loro erogazione, e destinati per legge (artt. 112 e 112 bis. D.L. 34/2020) ad “interventi di sostegno di carattere economico e sociale connessi con l'emergenza sanitaria da Covid-19”."

E' quanto scrive in una nota il gruppo di minoranza al comune di Ariano Irpino. 

"Orbene, premesso che il Ministero degli Interni con più di un parere ha chiarito che l’utilizzo dei fondi zona rossa non può essere libero, ma deve rispettare i rigidi requisiti imposti dalla legge, ed escluso che tale rispetto possa individuarsi nel mero riferimento al sociale contenuto nel nome della band, quale sostegno economico-sociale offre alla comunità un concerto di piazza? E soprattutto, quale connessione è possibile individuare tra quel concerto e l’emergenza sanitaria da Covid-19?

Questi due quesiti abbiamo posto al sindaco e all’amministrazione in un’interrogazione a firma congiunta dei consiglieri di minoranza.

Terremo informati i cittadini sulla risposta. Per il momento la nostra impressione è che 60 mila euro siano stati sottratti ad un progetto di marketing territoriale (che in astratto ben poteva essere finalizzato a contribuire ad un rilancio economico - sociale) già bandito e con domande già presentate, e impiegati con modalità che non solo non rispettano la legge, ma non rispettano molto neanche chi dall’emergenza Covid-19 ha subito dei danni, economici e non, e in molti casi sta ancora aspettando i ristori promessi."