Ariano: riapre al culto la storica chiesa di Sant'Anna nel segno della carità

L'annuncio del vescovo Sergio Melillo

ariano riapre al culto la storica chiesa di sant anna nel segno della carita

È sempre una festa di tutta la comunità la riapertura al culto, dopo i lavori di restauro, di una di queste opere della carità che edifica...

Ariano Irpino.  

E' un evento storico per la città e la diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia, la riapertura al culto dopo le opere di restauro della chiesa di Sant'Anna, tanto cara alla madre Giuseppina Arcucci, fondatrice della congregazione delle suore dello spirito santo. La cerimonia è in programma il prossimo mercoledì 9 agosto alle 19.30 in via Mancini, nel giorno in cui ricorre il  VIII° anniversario del'ingresso in diocese del vescovo Sergio Melillo.  

Ecco il suo messaggio:

"Carissimi presbiteri, diaconi, religiose/i, fratelli e sorelle della Chiesa di Ariano Irpino-Lacedonia,
la carità, l’amore infuso da Dio nei nostri cuori, costruisce perché la «…scienza gonfia, mentrela carità edifica» (1Cor 8,2).

La carità realizza ciascuno di noi, il nostro edificio spirituale, la Gerusalemme interiore,fondandola sulla roccia così che «cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e siabbatterono su quella casa, ed essa non cadde» (Mt 7, 25), una Chiesa che si apre, dialoga, siconfronta e cerca di «rispondere a chiunque domandi ragione della speranza» (cf. 1Pt 3,15).

La carità costruisce la nostra comunità, una città salda e compatta, fondata dall’amore fraterno:«Il fratello aiutato dal fratello è forte come una città murata» (Pr 18,19).

La carità costruisce la nostra Chiesa locale, intorno al Vescovo, «immagine vivente di DioPadre» (CCC 1549), nella comunione tra di noi e di noi tutti con Pietro, fondamento visibiledella nostra unità (CCC 882).
Ed è stata la carità a costruire le tante chiese, cappelle, oratori, rettorie, di cui è costellata lanostra terra e che della comunione tra di noi sono il segno visibile, perché ci radunanointorno alla tenda di Dio tra gli uomini.

Per questo, la manutenzione, la cura e la custodia degli edifici è segno di quella custodianecessaria dell’edificio spirituale della nostra comunità ecclesiale, la cui unità e bellezzarichiede un’attenzione costante.

È sempre una festa di tutta la comunità la riapertura al culto, dopo i lavori di restauro, di una di queste opere della carità che edifica. Per questo, la gioia di tutta la Diocesi sarà grandequando, il prossimo 9 agosto, riapriremo al culto la Chiesa di Sant’Anna della Pia casa di istruzione e lavoro, casa Madre della congregazione delle suore dello Spirito Santo,incoraggiato dallo zelo del vescovo monsignor Francesco Trotta (1876 - 1888) e dalla paternitàdel cofondatore, il vescovo monsignor Andrea D’Agostino (1888 - 1913) dei preti della Missione di San Vincenzo de’ Paoli.

Il lavoro di recupero e ripristino, grazie alla conferenza episcopale Iialiana (fondi 8xmille) edunque dei fedeli e la fattiva opera dell’Ufficio diocesano dei beni culturali, dei tecnici e dellemaestranze, porta alla luce il suo primitivo splendore, perché «la via della bellezza costituisce altempo stesso un percorso artistico, estetico, e un itinerario di fede, di ricerca teologica» (Benedetto XVI), che ben si addice alla chiesa che ospita l’adorazione eucaristica perpetua sindal 1955, dal mio venerato predecessore, monsignor Pasquale Venezia (1951-1967) e che ne faun polmone spirituale, un segno tangibile e continuo del legame dell’Eucarestia e il Mondo,segno spirituale del nostro Congresso Eucaristico diocesano (17 - 24 settembre 2023).

Va messo al centro il Signore e non la vanità del proprio io; ricordarci che solo il Signore è Dio etutto il resto è dono del suo amore.

La gioia troverà un’altra ragione, poi, nel ricordo di Monsignor Andrea D’Agostino, le cui spogliemortali saranno accolte e sistemate nella Chiesa di Sant’Anna riaperta al culto. La memoria di un pastore zelante che, custodita nella città di Ariano e della Diocesi, e - come il seme che caduto aterra muore - continuerà a portare frutti di grazia per la comunità.

Monsignor D’Agostino ha edificato la nostra Chiesa locale con la sua carità. Così come siamotutti stati edificati - e ancora lo siamo - dalla carità generosa della Serva di Dio Giuseppina Arcucci, dalle sue consorelle, i cui resti mortali sono custoditi nella stessa Chiesa e di cui stacompiendo importanti passi per il processo di beatificazione.

Ci muovano entrambi a costruire anche noi, con la nostra carità, legami di verità, bontà, sincerità e misericordia, perché la nostra comunità civile ed ecclesiale, sia come lampada sul candeliereche fa luce a chiunque vi sia intorno (cfr. Mt 5, 15)."