«All’inizio del novecento, la morte di una giovane donna, nell’imminenza delle nozze, fa sì che i suoi genitori, sconvolti dal dolore, nel tentativo consolatorio di preservarne bellezza e ricordo in eterno, ne facciano una tragica bambola. Il suo corpo, imbalsamato e coperto di ori, viene esposto in una bara con una teca di vetro.
Nel corso del tempo, morbose curiosità, sfide alla paura, compassione e pietà, iniziazioni giovanili al coraggio, fanno, del tetro scenario oramai abbandonato, la meta di continui e macabri “pellegrinaggi”.
In tale modo, le tenebrose rovine del Cimitero, assurgono nel tempo e nell’immaginario, alla dimensione di regno delle leggende nere, una porta sull’ignoto e sull’inconoscibile, dove al contempo, è possibile, anche l’assurdo del “vedere la Morte”».
E' la storia de 'La Sposa Imbalsamata' e sembra la sceneggiatura di un film di Tim Burton, ricorda La sposa cadavere (ispirato a sua volta a un'antica leggenda folkloristica ebrea), arriva da molto più vicino: Pietrastornina, un piccolo paese del Partenio. O, meglio, “Il Paese delle Maledizioni e dei Miti”. E' così che si chiama un progetto socio culturale per la promozione del territorio che “trova ispirazione in quel patrimonio irripetibile, in quella straordinaria simbiosi tra natura e cultura, creatasi dall’abbraccio tra l’enigmatica gigantessa di pietra e un remoto viluppo di case, lupi mannari e acque correnti, camini e janare, che chiamiamo Pietrastornina”.
Il progetto/idea de Il Paese delle Maledizioni e dei Miti, è un interesse e un bene comune. “Il paese è dell'uomo, la sua casa più grande. Considerare e rispettare il luogo in cui si vive – scrivono i promotori sulla pagina facebook del progetto - entro tutto l'arco dell'anno, per noi, significa rifiutare la logica della pura apparenza. Vale a dire quella dei soli e "disperati" dieci giorni d'agosto, quando un luogo, nato in tempi remoti e vissuto da innumerevoli generazioni, viene mortificato con l'ipocrita socialità delle sagrette e dei concertini.
Vale a dire quella stessa logica che nei giorni di Natale, si esprime con l'allestimento del miliardesimo presepe di piazza, senza che ne vengano spiegati i profondi significati religiosi e folclorici. Senza che, soprattutto, ne venga sentito ed accolto, il profondo messaggio di speranza e solidarietà”.
E sono molteplici e affascinanti le storie di questo piccolo paese, tra quelle della cosiddetta storia minore, che nelle sue “pedate furtive”, si raccorda ai grandi scenari universali. La regina di tutte, però è legata al Cimitero Vecchio: è quella della Sposa Imbalsamata. Un territorio ricco di miti, magia, leggende e mistero. “Il fascino che tutt’oggi promana dai tanti racconti, dimostra il bisogno di credere in storie, anche macabre, che ci riportano ad una dimensione fuori dal tempo, in cui bellezza e morte, orrore e poesia, sono indissolubilmente fusi assieme. Come pure dimostrano, un diffuso e grande bisogno d’irrazionale.
La proposta tematica di base, riguarda in particolare la trattazione del folklore euro mediterraneo, proiettandosi quindi ben al di là del ristretto ambito territoriale”. Parte da qui il convegno che si terrà stasera alle 18 nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Piertrastornina. E' “Un dono dalla morte” ombre, voci e speranze dal vecchio cimitero e la storia della sposa imbalsamata.
Sull'incontro il gruppo, ancora sulla propria pagina facebook, spiega “L'idea- progetto del recupero e riqualificazione dell'antico impianto cimiteriale, verrà esposta nell'ambito del convegno. Al fine di sottolineare le numerose opportunità, che una tale operazione di salvaguardia e riutilizzo presenta, abbiamo scelto un titolo che segue la scia di quella "provocazione" da cui siamo partiti. Non potevamo dimenticare la storia delle storie del cimitero vecchio, il racconto della Signora di quel regno perduto, quella, della Sposa Imbalsamata...”.
Mariateresa De Lucia