Diritto istruzione, equità, inclusione e coesione sociale: focus a Grottaminarda

Convegno organizzato dalla sezione Fidapa

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Sviluppato esponendo criticità e prospettive il tema nazionale ed internazionale: “Istruzione, equità e cittadinanza attiva: Priorità di una comunità ispirata alla coesione sociale".

Grottaminarda.  

Una serie di spunti interessanti attraverso interventi di esperti dal taglio accademico ma anche con aspetti più esperienziali e personali per comprendere quanto ancora c'è da fare per raggiungere la “coesione sociale” e come ciascuno di noi può agire per arrivare tutti insieme ad una “cittadinanza attiva”.

L'occasione di riflessione ed arricchimento è stata data dal convegno della Fidapa organizzato dalla sezione di Grottaminarda, ieri 16 ottobre, con il patrocinio del Comune di Grottaminarda nella suggestiva cornice del Castello D’Aquino, che ha visto tra gli altri, la presenza della presidente nazionale Fidapa, Fiammetta Perrone. In sala insieme alle fidapine ed a cittadine e cittadini interessati al tema, l'intera Amministrazione Comunale.

Sviluppato esponendo criticità e prospettive il tema nazionale ed internazionale: “Istruzione, equità e cittadinanza attiva: Priorità di una comunità ispirata alla coesione sociale".

L'istruzione e l'equità sono i punti cardine per raggiungere la coesione sociale. Garantire ad ogni cittadino il diritto allo studio, così come stabilito dall'Articolo 34 della Costituzione, significa garantire a quel cittadino la sua libertà, la libertà di avere i mezzi intellettuali attraverso cui comprendere le cose, attraverso cui raggiungere una propria autonomia, attraverso cui affrancarsi e quindi contribuire anche ad aiutare gli altri nello stesso percorso di integrazione ed inclusione per un cambiamento positivo della società e quindi essere “cittadini attivi”.

Dopo i saluti di Tiziana Meninno, Presidente Fidapa BPW Italy sezione di Grottaminarda, Marcantonio Spera, Sindaco di Grottaminarda, ha aperto i lavori prendendo in prestito le parole di Liliana Segre per porre l’attenzione e la riflessione sui temi sociali e politici molto cari alla Fidapa. Parlando dell’importanza della cultura, il Sindaco, ha citato anche una frase di Domenico Carrara: “la poesia serve disperatamente”; al giovane intellettuale della nostra comunità che, purtroppo, ci ha lasciati troppo presto è, tra l'altro, dedicata proprio la sala del Castello D’Aquino in cui si è svolto il dibattito. Il Sindaco ha poi proseguito con le parole della Segre che ben si sposano al tema come discorso politico generale: “grandi sono le nostre responsabilità ma altrettanto grandi le opportunità per dare l’esempio e per adempiere al nostro ufficio con diligenza e onore per poter offrire una politica alta e nobile che senza nulla togliere alla fermezza dei diversi convincimenti, dia prova di rispetto per gli avversari e si apra sinceramente all’ascolto. Dare l’esempio, infatti, non significa solo fare il nostro semplice dovere ma impegnarsi per servire le istituzioni e non per servirsi di esse. È necessario aprirsi con gentilezza e con mitezza”.

A seguire i saluti di Pina Genua, presidente distretto sud ovest Fidapa BPW Italy, della presidente nazionale Fidapa, Fiammetta Perrone e l'introduzione di Anita Lo Chiatto, Vice Presidente Fidapa Bpw Italy sezione di Grottaminarda.

L’importanza del diritto allo studio è stato trattato e analizzato da diverse prospettive, in funzione delle professioni svolte da ciascun ospite coinvolto nel dibattito.

Alessandro Ciasullo, dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, ha spiegato l’importanza dell’apprendimento, approfondendo i punti cardine che dovrebbero riguardare un’istruzione inclusiva e che vada soprattutto al passo con i tempi perché l’informatizzazione è anch’essa uno strumento di inclusione.

Enrica Nasti, Giudice del Tribunale di Benevento, da Magistrato ma anche come madre di due bambini, si è soffermata sull’importanza del diritto allo studio, approfondendo la tematica non solo da un punto di vista giuridico ma anche umano perché è fondamentale sviluppare un pensiero inclusivo incentrato sull’idea che non esiste il diverso perché già parlare di una diversità ci allontana dal significato intrinseco d’inclusione. Per parlare di reale inclusione c’è bisogno di un lavoro umano incentrato sul normalizzare ciò che viene individuato come diverso. Da un punto di vista giuridico il Magistrato ha sottolineato l’importanza del diritto allo studio inteso come diritto sociale perché attraverso l’istruzione si può partecipare attivamente e consapevolmente alla vita politica, sociale ed economica del Paese. Il diritto allo studio deve essere inteso come un valore primario della società perché non è solo un diritto individuale ma sociale che abbraccia l’inclusione. In breve, rappresenta l’equità che rende effettivo il diritto all’uguaglianza.

Domenica Chiuso, referente area immigrazione e consorzio percorsi, sì è soffermata sull’importanza di ampliare i progressi e non semplicemente occupare posizioni attraverso l’inclusione. L’impegno, infatti, deve essere profuso all’interno delle piccole comunità e garantire il diritto allo studio a tutti soprattutto a chi ha lottato per integrarsi in una società con una cultura differente rispetto a quella di appartenenza. C’è bisogno di garantire a tutti i diritti civili e allo studio perché in questo modo si creano i presupposti di uguaglianza che siano validi per sempre. C’è bisogno di impegno per creare dei percorsi che siano accessibili a tutti. Il fare e l’operare sono gli obiettivi da perseguire per poter attuare dei cambiamenti sociali educativi affinché diventino parte integrante di noi.