"Il capo chino semi nascosto perso chissà tra i pensieri sconfinati del lavoro, gli impegni professionali le ansie del mestiere. Un mestiere che ha a che fare con le vite, altrui, ma pure con la morte. Un mestiere insidioso che è innanzitutto una missione. Gennaro Bellizzi per questo mestiere non si è mai risparmiato, anzi, si è speso senza misura sacrificando spesso affetti e tempo libero. Ecco, questa immagine ci restituisce la natura vera, l'essenza, dell'uomo, del professionista, piegato dal peso della fatica e dalla vita. Una vita spesa soprattutto per garantire la vita ad altri."
Ed è attraverso questa immagine significativa che il collega Gianni Vigoroso ha inteso formulare, da giornalista ma prima di tutto da cittadino la proposta al Comune di Ariano Irpino, di assegnare a Gennaro Bellizzi la cittadinanza onoraria. Un’idea già formulata verbalmente all’assessore Antonio Ninfadoro il 21 settembre scorso negli uffici dell’area finanziaria, in un momento in cui non si immaginava minimamente una tragedia simile. La richiesta, con la speranza che possa essere accolta in tempi celeri, si spera già all'inizio del 2021 è stata protocollata da Vigoroso, il 29 ottobre scorso, il giorno dopo la morte dello stimato medico e indirizzata al sindaco Enrico Franza, al vice sindaco Carmine Grasso, al presidente del consiglio comunale Luca Orsogna, all’assessore Antonio Ninfadoro e al capo di gabinetto Claudia Mainiero.
Fu proprio Gennaro Bellizzi in una conversazione privata avvenuta lo scorso 20 ottobre, otto giorni prima della sua morte a confidare a Gianni Vigoroso il tempo esatto trascorso ad Ariano Irpino: "31 anni, 5 mesi e 3 giorni." Una lunghissima permanenza che meritava già da tempo un riconoscimento per la sua grande opera svolta al servizio degli ammalati, della città di Ariano e di un vasto territorio con dedizione, sacrifici e amore, perchè come egli stesso affermava: "La vita deve essere servizio. Se non è servizio serve a poco. Io cerci di farlo, poi se ci riesco, meglio che lo dicano gli altri."