Caso centro fieristico: il consorzio Irpiniacom non molla

Ricorso al tribunale amministrativo regionale, per l’annullamento della delibera

caso centro fieristico il consorzio irpiniacom non molla

Riceviamo e pubblichiamo

Ariano Irpino.  

Il consorzio Irpiniacom ha diffuso una nota esprimendo le ragioni della propria contrarietà alla decisione assunta dalla giunta esecutiva della comunità montana dell’ufita di cedere in locazione il complesso fieristico “Fiere della Campania” al Consorzio costituito dalle due imprese di costruzioni che devono effettuare i lavori per la costruenda stazione Hirpinia in valle ufita.

Lo scorso 15 dicembre, ha prodotto alla comunità montana Istanza di revoca in autotutela della delibera 140 del 26.11.2020 richiedendo nel contempo di accedere agli atti relativi.

"Alla data odierna - scrive il presidente Lorenzo Lo Conte - nessun riscontro da parte della comunità montana dell’ufita. Nessuna risposta e nessuna copia della documentazione richiesta dallo scrivente Consorzio Irpiniacom.

Abbiamo appreso, in questo lasso di tempo, da alcuni giornali che hanno riportato le dichiarazioni
rese dal Presidente della Comunità Montana dell’Ufita e da alcuni politici locali che le motivazioni
di tale decisione risiederebbero:

1. nella “necessità di cedere l’immobile” alle Imprese Impregilo (Webuild spa) ed Astaldi spa, le due che compongono il Consorzio Hirpinia Av, per non creare ostacoli, bloccare od addirittura impedire la costruzione dell’opera stessa (la stazione Hirpinia);

2. nel fatto che il complesso fieristico Fiere della Campania risulterebbe “inutilizzato” se non “fatiscente” ed “inutile”.

3. Nella necessità di “risanare i conti dell’Ente Comunità Montana dell’Ufita”.

Il consorzio - scrive sempre Lo Conte -  ritiene non veritiere tali dichiarazioni riportate dalla stampa se non anche fuorvianti per la pubblica opinione.

Le due imprese citate (imprese private) si sono aggiudicate un appalto per centinaia di milioni di euro e non hanno certamente necessità di “occupare” una importante opera pubblica (costata 7 milioni di euro) a servizio, peraltro, del territorio e dell’economia irpina attraverso la realizzazione di Fiere Nazionali ed Internazionali come avviene regolarmente dall’anno 2012 in poi.

Le risorse finanziarie a disposizione delle due imprese sono tali e tante che facilmente ed in brevissimo tempo potrebbero dotarsi ex novo di una od anche due basi logistiche per il cantiere.

Il Complesso Fieristico dovrebbe trasformarsi, secondo il contratto siglato, in “dormitorio”, “mensa”, “uffici”, “laboratorio”, “spogliatoio”, “magazzino” e “lavanderia”, oltre ad “ogni addizione” che le imprese dovessero “ritenere utili” per i loro scopi.

Uno “stravolgimento”, quindi, se non una vera e propria “distruzione” di impianti e strutture costate fior di milioni di euro per assolvere a funzioni ben diverse.

Non rispondono al vero le affermazioni fatte attraverso la stampa da alcuni politici che presso il complesso Fiere della Campania non si svolgono più fiere da anni. Dal 2012 al 2020 si sono svolte ben 14 Fiere Nazionali, 1 Fiera Internazionale, 1 Fiera Regionale, 2 Meeting Nazionali del settore Tabacchi, 3 Eventi Nazionali.

Nel 2020 erano calendarizzate due Fiere Nazionali – “Nature Show” e “Gusto Mediterraneo” (aprile e novembre), che non si sono potute svolgere per l’emergenza legata al Covid 19, ed un Evento Nazionale: “Motor Expo” che pure si è svolto nel settembre di quest’anno.

Il Complesso Fieristico, pertanto, è perfettamente funzionante e potenzialmente proiettato in quelle attività di promozione del territorio, dei suoi prodotti, delle sue imprese e delle sue bellezze naturali che costituiscono la “destinazione d’uso” dell’immobile, costato 7 milioni di euro (finanziamenti pubblici) per dotarlo delle strutture, della configurazione e delle attrezzature necessarie allo scopo. Diversamente sarebbe costato un decimo della somma anzidetta.

Registriamo una opportuna e motivata presa di distanza dalla delibera adottata dalla Giunta da parte di numerosi sindaci di Comuni facenti parte della Comunità Montana Ufita i quali mettono in risalto, attraverso un comunicato pubblico, diverse irregolarità e “soluzioni lucrative improvvisate,
inappropiate, incongrue”.

Auspichiamo - conclude Lo Conte -  che il Consiglio Generale della Comunità Montana Ufita, che si riunirà a breve, possa decidere, avendone la più legittima competenza, di ritornare sugli atti deliberati dalla Giunta
Esecutiva e far rientrare l’Ente in quel percorso, compiti e funzioni istituzionali sanciti dal proprio Statuto e che sono la ragione stessa per la quale è sorto ed esiste. Che il complesso immobiliare “Fiere della Campania”, opera unica nel suo genere nelle zone interne, fiore all’occhiello nel Sud Italia, continui a svolgere la sua importantissima funzione e promuovere con sempre maggiore efficacia lo sviluppo economico e sociale del vasto territorio che lo circonda.

Il consorzio Irpiniacom, società cooperativa, che ha visto ingiustamente leso il proprio legittimo interesse (come esposto nel comunicato stampa del 13 dicembre scorso) ha intanto già sottoscritto il mandato al proprio legale per il ricorso al tribunale amministrativo regionale, per l’annullamento della delibera di cui trattasi, che sarà depositato nei prossimi giorni."