Destinazione d'uso immobile di località Casone. I sindaci di Villanova del Battista, Zungoli, Castel Baronia, Savignano Irpino, Casalbore, Montecalvo Irpino, Montaguto, rispettivamente Raffaele Panzetta, Paolo Caruso, Felice Martone, Fabio Della Marra Scarpone, Raffaele Fabiano, Marco Iorillo e Marcello Zecchino scrivono al presidente della comunità montana Giuseppe Leone. Una interrogazione finalizzata a alla conoscenza e opportune valutazioni di metodo e merito, sollevate sulla destinazione dell’immobile in località Casone.
"I sottoscritti sindaci dei Comuni di Villanova del Battista, Zungoli, Castel Baronia, Savignano Irpino, Casalbore, Montecalvo Irpino e Montaguto, tutti facenti parte dell’ente da lei presieduto e, per l’effetto, nella qualità di componenti di diritto del consiglio generale della comunità montana dell’ufita, ritengono interpellarla sui seguenti atti ed iniziative che l’ente ha adottato e su cui gli interroganti manifestato la loro contrarietà per le ragioni appresso spiegate.
Si premette brevemente che la comunità montana ufita è proprietario del complesso edilizio in località Casone di Ariano Irpino, costituito da un Capannone industriale con annessi locali per uffici, sale conferenze, sala ristorazione ecc, il tutto per una superficie di mq. 9.793 di superficie coperta e di mq. 18075 di terreno pertinenziale, per averlo acquisito dall’ente per lo sviluppo della irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania ed Irpinia, con Rep. N. 79608 del 09/05/2005.
Per detto complesso la comunità montana ha chiesto ed ottenuto dei finanziamenti per la ristrutturazione e riqualificazione del complesso edilizio per adibire l’immobile a Centro per la Valorizzazione dei prodotti tipici della Valle dell’Ufita.
Con successiva delibera di G.E. n. 70 del 05/05/2015, la CMU approvò un ulteriore progetto di completamento del complesso edilizio di cui trattasi, denominato “Centro Fieristico per la valorizzazione dei prodotti dell’Ufita “, evidenziandone la rilevanza strategica quale grande occasione di sviluppo dell’intera Valle dell’Ufita e per i comuni limitrofi “, e per tal fatto individuato come “ primo intervento prioritario nella scala delle iniziative dell’Ente.
A dette iniziative rivolte alla valorizzazione del complesso immobiliare pubblico, largamente condivisibile, si contrappone una recente iniziativa della giunta esecutiva incomprensibile ed ingiustificata.
Ed invero, con delibera della G.E. del 26/11/20 n. 140, il complesso edilizio sopra descritto si intende locarlo al consorzio Hirpinia Av ( associazione di imprese appaltatrici della stazione Hirpinia e della rete ferroviaria ad alta velocità).
Con detta decisione la G.E. di codesto ente, travisando i propri fini istituzionali, oltre che le proprie competenze e i programmi già avviati, ha sviato il ruolo istituzionale dell’Ente, quale soggetto promotore dello sviluppo socio-economico del proprio territorio, per rincorrere soluzioni lucrative improvvisate, inappropriate, incongrue, per di più in contrasto con tutti gli atti adottati dall’Ente, senza averne le competenze, per quanto in seguito si preciserà.
In primis manca la competenza della giunta esecutiva a deliberare la sottrazione dell’immobile alla sua destinazione, atteso che l’utilizzo di detto fabbricato è stata approvato dal consiglio generale nelle linee programmatiche come possibile sede per l’allocazione degli uffici della comunità montana, a cui l’ente ha dato corso con delibera di G.E. n. 105 del 03/10/2019, inattuata.
Ma a prescindere da tale precisazione, vanno portati alla competenza del Consiglio Generale della C.M. tutti gli atti che non rientrano della ordinaria amministrazione, ai sensi dell’art. 10, comma 3, lettera i) della L.R. n. 12/2008, quale è appunto la sottrazione del complesso edilizio al suo fine istituzionale mediante la locazione a privati dell’immobile e delle sue aree pertinenziali.
Ma vi è di più. Sottrarre il complesso edilizio alla sua destinazione a sostegno dello sviluppo socio economico dell’area comunitaria, per concederlo a privati mediante trattativa senza evidenza pubblica, in palese violazione di ogni regola e procedura, oltre ad essere una grave violazione di legge, per la quale i comuni si riserveranno iniziative ristoratrici per eventuale perdita di chance verso i responsabili, costituisce una grave violazione anche in termini di progettazione del futuro sviluppo delle nostre zone, rinunciando, a priori, a qualsiasi opportunità o iniziativa che potrebbe presentarsi nell’ambito della futura programmazione economica regionale e statale, che sicuramente non farà mancare cospicui finanziamenti mediante l’utilizzo dei fondi europei post crisi “Covid-19 “.
Si chiede, per quanto sopra esposto, il deliberato della G.E. del 26/11/20 n. 140 con i pareri espressi dai competenti responsabili sulla regolarità tecnica e contabile, nella loro integrale formulazione.
Si chiede inoltre, con urgenza, una risposta scritta sulla sopra estesa interrogazione, con assicurazioni di un’immediata iniziativa che blocchi l’illegittima procedura di affidamento dell’immobile a privati, una convocazione del Consiglio Generale con all’ordine del giorno l’argomento in questione, con l’auspicio che a detta assemblea vengano invitati anche il Comune di Ariano Irpino e gli altri comuni viciniori che sicuramente potrebbero avere interesse a programmare insieme ai comuni della Comunità Montana l’utilizzo del complesso edilizio più confacente all’interesse pubblico sotteso."