“Musica, cultura e centri di aggregazione come questo devono essere gli spazi educativi che devono frequentare i giovani: la vostra droga deve essere lo studio e non scatole vuote come la tv”. Così Don Luigi Merola, il parroco anticamorra di Napoli ha raggiunto gli alunni delle scuole nuscane in occasione dell’inaugurazione del presidio di legalità “Civitas felix”.
Merola, come le altre autorità che hanno preso parte al taglio del nastro della struttura, ha sottolineato l’importanza del nuovo centro come presidio di aggregazione, non solo per Nusco ma per tutto il comprensorio dell’Alta Irpinia. “A Napoli la camorra la fa da padrone perché non esistono strutture come questa, e se i ragazzi avesse questa opportunità starebbero lontani dalla strada”.
Il tavolo e tutti relatori presenti al convegno intanto, si sono complimentati con le forze dell’ordine per l’operazione condotta proprio questa mattina. Il Comandante provinciale dei Carabinieri Francesco Merone, ha confermato l’arresto di 30 persone per traffico di stupefacenti. “Finalmente vediamo una casa della legalità: l’arma dei carabinieri porta avanti un progetto sulla cultura della legalità e fino ad oggi abbiamo incontrato 8mila studenti in tutta la provincia. Finalmente la società oggi si rende conto che deve iniziare a fare la sua parte. Il problema della sicurezza riguarda tutti, e i risultati saranno certamente più efficaci se tutti collaboriamo” ha spiegato alla platea.
“Nelle nostre zone di criminalità si parla soltanto, ma al momento di dare un contributo molti si tirano indietro” ha esordito il Commissario Rocco Rafaniello del Commissariato di Polizia di Sant’Angelo dei Lombardi. “Il problema è il coinvolgimento della società, che ancora non entra nella logica delle denunce anonime, e stenta a dare contributi per la lotta alla legalità. Aprire dei centri di aggregazione significa togliere i ragazzi dalla strada e dai bar, anche se cultura della legalità significa anche dare dei modelli credibili della società civile, che non siano soltanto poliziotti o magistrati vittime della mafia”. Le infiltrazioni camorristiche, a detta del Commissario, non sono ravvisabili soltanto dal traffico di droga, quanto nei settori dell’economia: “Le infiltrazioni sono nei rifiuti, nelle amministrazioni pubbliche con gli appalti: molti amministratori sono infatti baluardi di legalità, e non bisogna pensare che qui non c’è pericolo, perché gli appalti e quindi i sub appalti ci portano a Casal di Principe e a Casapesenna” ha concluso.
Sulla stessa lunghezza d’onda è intervenuto Pietro Insalata, tenente della Guardia di Finanza di Sant’Angelo dei Lombardi: “Anche noi siamo impegnati nel contrasto alla legalità e incontriamo i giovani nelle scuole. Un presidio fisico della legalità è importante qui in Alta Irpinia che apparentemente risulta immune da fenomeni di illegalità; ma l’erba cattiva attecchisce dove la società è impreparata e questa struttura marca il territorio”.
Elisa Forte