“Una importante opportunità di promozione del territorio”. Claudia D'Ambrosio, segretaria del Forum delle donne di Taurasi e componente la giuria – un compito certamente non semplice per tutti i membri -, definisce così i tre cortometraggi, tutti girati ed ambientati a Taurasi, che venerdì scorso sono stati proiettati,, al pari degli altri in concorso, presso il Castello Marchionale, per la quarta edizione del “Taurasi Film Fest”, organizzata dall’Associazione culturale “Taurasium”.
Il premio della critica è andato al cortometraggio-documentario “Ciak si gira” di Lello Marino: una importante pagina storica, per la ricostruzione della dura e difficile attività antifascista del giovane partigiano Sandro Pertini, diventato per questo il Presidente della Repubblica più amato dagli italiani.
Il premio di miglior attore è andato a Giuseppe Simoniello, regista e unico attore di “Smettila”, in cui ha affrontato il problema dell’abuso dell’alcool di giovani e giovanissimi. Quella di Giuseppe Simoniello è stata una interpretazione che ha fatto ben comprendere come, da semplici ragazzate e/o da un goliardico e innocente rito di iniziazione per entrare nel mondo degli adulti – commenta D'Ambrosio - “si possa arrivare ad una vera e propria dipendenza dall’alcool. Vagando ubriaco, il nostro giovane protagonista finisce col cadere a terra, in un campo, in mezzo alle sterpaglie. Gli si avvicina una figura non definita, che ricorda lo Spirito del Natale futuro di Scrooge, che gli urla “smettila, smettila”. La storia ha un lieto fine, perché il ragazzo in un attimo di lucidità, terrorizzato dall’oscuro destino che lo attende, getta lontano la bottiglia e dice a se stesso “adesso basta””.
Il primo premio, la statuina del “Taurasino d’Oro”, è andato a “Il mio prozio” di Salvatore Santosuosso, di soli 17 anni. Ben orientando la storia nel tempo e nello spazio, in pochi minuti, dritto alla scopo (come le regole della dimensione corta della narrazione richiedono), “il pubblico intuisce il messaggio, ovvero di chi e di cosa si parla”. Due ragazzini, giocando vicino ad un fienile, ritrovano una fotografia ingiallita che ritrae il prozio Peppe, insieme ad una affascinante donzella. Il papà inizia a raccontare loro l’avvincente storia di un amore impossibile (!?!) tra Peppe e la bella Annarella, fidanzata di don Alessandro, signorotto di Taurasi. Piena di intrecci di avventure tragicomiche, la prima parte del corto termina con il magico incontro dei nostri protagonisti, lasciando, per questo, il pubblico deluso e incuriosito. Come finirà la nostra storia?"
Per la seconda parte del corto, l’appuntamento è il 28 settembre alle ore 21, sempre presso il Castello Marchionale. “Il mio prozio” sarà proiettato il prossimo 8 novembre, presso l’Accademia Artisti di Roma.