Quest’anno, il Forum delle donne di Taurasi contribuirà all’organizzazione della festa patronale in onore di San Marciano con la realizzazione di propri “orticelli” nelle aiuole del paese e con banchi e cesti pieni di tanti prodotti della terra, lungo tutto il tragitto della processione. Ad annunciarlo, ccon una nota, è Claudia D'Ambrosio, segretaria del Forum.
“Sull’esempio di S. Francesco d’Assisi, che donò tutte le sue ricchezze ai poveri - scrive-, Marciano si trasferì dalla Grecia in Italia, nelle zone di quella che oggi è l’Irpinia, dove iniziò a vivere una vita ascetica ed eremitica. Umile e povero, traeva il suo sostentamento dai prodotti dell’orto che egli stesso coltivava, non mancando di dividere quel poco che aveva con chiunque bussasse alla sua porta.
Tanti sono i miracoli legati a Marciano. Uno, in particolare- i contadini ne hanno tenuto in vita il ricordo., che, tramandato oralmente di generazione in generazione, è giunto fino a noi. Raccontavano e raccontano della minaccia di una tempesta di grandine che avrebbe distrutto tutte le coltivazioni. Si rivolsero a Marciano per una preghiera a Dio, perchè allontanasse quella minaccia. Gli bastò alzare sguardo e braccia al cielo e le nubi, miracolosamente, scomparvero. Santificato nel 527 d.c., San Marciano divenne il protettore degli agricoltori e dei raccolti.
Per devozione, in occasione della sua festa (il 14 giugno per calendario, ma, per tradizione, due giorni tra l’ultima settimana di luglio e la prima di agosto- quest’anno il 3 e il 4 agosto), i taurasini rievocano un’antica tradizione. Davanti alla chiesa madre realizzano un orto, detto “l’uort ‘e santo marciano”, che viene benedetto all’inizio e alla fine della processione. Nei giorni di festa, in fila, i fedeli sostano in preghiera davanti all’orto e davanti al busto ligneo di San Marciano, nell’antica chiesa a lui dedicata.
Quest’anno, il Forum delle donne contribuirà all’organizzazione della festa patronale con la realizzazione di propri “orticelli” nelle aiuole del paese e con banchi e cesti pieni di tanti prodotti della terra, lungo tutto il tragitto della processione”.