Atripalda, saccheggiate le fioriere che abbelliscono il centro

Le piantine sono durate pochi giorni. Ripulita, invece, l’area dei cassonetti di indumenti usati

Atripalda.  

I disagi legati al passaggio del Giro d’Italia sembrano finalmente superati e d’ora in poi se ne raccoglieranno, si spera, i risultati. In particolare le giornate di ieri ed oggi sono state ‘campali’ dal punto di vista del traffico perché la Provincia ha asfaltato, in pieno giorno, due arterie principali come via Pianodardine e via Manfredi paralizzando la città. E la contemporanea chiusura di via San Lorenzo per il mercato settimanale ha fatto il resto. Lunghe code di auto hanno fatto da tappo ad una città che aveva pochissime valvole di sfogo, soprattutto considerando che lungo le strade interessate insistono due edifici scolastici e che nel pomeriggio erano previsti anche i colloqui quadrimestrali.

Ma uno degli argomenti che ha fatto maggiormente indignare gli atripaldesi in questi giorni è stato quello relativo al ‘saccheggiamento’ dei fiori appena piantati nelle fioriere lungo il ponte nei pressi della Dogana (nella foto). Gli abbellimenti floreali avrebbero rappresentato senz’altro un bel colpo d’occhio per tutta la carovana che precederà e seguirà i duecento ciclisti, ma qualcuno ha pensato bene (si fa per dire) di strappare i fiori e magari portarseli a casa propria. La ditta Di Gisi è già intervenuta più di una volta per ripiantare i fiori ma alcuni vasi ne sono ancora sprovvisti.

Un altro episodio fastidioso che si stava verificando in città e documentato da Ottopagine, cioè il furto di vestiti usati nei cassonetti stradali, è stato affrontato. Proprio ieri, infatti, la ditta che gestisce il servizio ha provveduto al ritiro e anche a raccogliere le buste di indumenti che qualcuno aveva lasciato a terra anziché inserire nei cassonetti. Paradossalmente, infatti, in questo casi chi lascia gli indumenti a terra commette un reato mentre chi li prende, stranieri o cittadini poveri in cerca di un cambio d’abito, non ne commette proprio perché li raccoglie da terra e non dai cassonetti.

Gianluca Roccasecca