Atripalda ‘by night’, due ore di musica in più nei week-end

Il sindaco ha rettificato la precedente ordinanza per assecondare la voglia di ‘vita notturna’

Atripalda.  

Grazie alle temperature serali già quasi estive è cominciata, anche ad Atripalda, la ‘vita’ notturna. I locali di intrattenimento, infatti, in particolare modo nelle serate del fine settimana, sono già piuttosto frequentati, fino a notte inoltrata. Sia giovani che meno giovani si ritrovano nei locali per conversare ed ascoltare musica, generalmente mixata da deejay.

A volte, però, è anche capitato che i residenti più prossimi ai locali abbiano avvertito i carabinieri per il volume eccessivo della musica o per il brusio che decine, a volte anche centinaia di persone, producono in piena notte, magari disturbando il riposo di chi vorrebbe, invece, dormire. 

Qualche episodio controverso accaduto nei giorni scorsi ha evidentemente convinto il sindaco Spagnuolo a rettificare la sua ordinanza di tre anni fa, quando stabilì gli orari di apertura e chiusura dei pubblici esercizi e le disposizioni a tutela della quiete pubblica.

In particolare, il primo cittadino è intervenuto sostanzialmente per ampliare, fino al 30 giugno, nelle serate del venerdì, sabato e domenica, dalle ore 22:00 alle ore 24:00 l’orario in cui è possibile effettuare all’esterno piccoli trattenimenti musicali non costituenti pubblico spettacolo, lasciando invariato l’orario per gli orari degli altri giorni (ore 22:00) e per l’interno (ore 01:00).

Invariati, poi, anche gli orari per il periodo dal 1 luglio al 30 settembre che già prevedono il limite della mezzanotte per l’esterno e dell’una per l’interno in ogni giorno della settimana.

Invariati anche gli altri punti essenziali della precedente ordinanza che prevedevano, per esempio, la possibilità di prolungare eccezionalmente l’orario attraverso una richiesta da presentare almeno sette giorni prima; che agli avventori non deve essere richiesto alcun importo aggiuntivo per l’audizione della musica, sia sotto forma di biglietto che di maggiorazione del prezzo della consumazione; che non è consentita l’attività di somministrazione solo in funzione dell’attività di intrattenimento. 

Gianluca Roccasecca