"Ho girato il mondo ma solo qui, ad Ariano, mi sento a casa, otto anni dopo, sembra ancora come a casa". Così Amr Kawashti, egiziano di 24 anni, da otto vive in Irpinia. Il giovane è stato adottato dalla famiglia Musto che gli ha consentito di studiare (ha conseguito la maturità scientifica) e di stringere nuove e solide amicizie.
E' grato alla comunità del Tricolle che gli vuol bene per davvero e non lo ha mai discriminato per la sua nazionalità. E' una bella storia quella di Amr, il ragazzo che dalle sponde del Nilo si è trasferito nell'arianese. Una storia a lieto fine. Amr è assai grato a questo territorio che lo ha visto crescere e fare progressi.
Nel frattempo ha imparato molto bene l'italiano e si è formato adeguatamente per affrontare nuove esperienze di vita. "Ho girato molto- racconta Amr -. Sono stato in diciotto Paesi, ma Ariano è la mia casa. Qui c'è il mio cuore, i miei amici, la mia famiglia. Sono profondamente emozionato".
E' una storia che fa bene al cuore quella di Amr e che va controcorrente. E' esemplare la solidarietà e l'accoglienza della comunità arianese a tal punto che il giovane cairota ritorna spesso e volentieri qui.
Quando otto anni fa Amr è arrivato per la prima volta sul Tricolle alcune testate giornalistiche hanno raccolto e raccontato la sua esperienza sorprendente. Per fortuna al mondo c'è ancora un pò di umanità rispetto ad oggi dove purtroppo si vive di odio razzista e indifferenza.
Storie simili a quella di Amr sono già avvenute ad Ariano Irpino nel corso degli anni, basti pensare alla grande famiglia della Pubblica Assistenza Vita guidata da Guglielmo Ventre, alla comunità del Saharawi ogni estate ospite sul tricolle come accaduto fino a qualche giorno fa e ad altre associazioni che si adoperano con grande impegno e amore nel pronuovere l'accoglienza tra popoli.
Gianni Vigoroso