Atripalda, l’esempio di Vincenzo Caputo ha fatto scuola

E’ stato il primo ad “adottare” un’aiuola sei anni fa: ad oggi sono 16 le convenzioni attivate

Atripalda.  

Il suo nome è Vincenzo Caputo (nella foto) ed a 86 anni è diventato un po’ il simbolo di una città che gradualmente sta “adottando” i propri spazi verdi. L’anziano residente di piazza Cassese già sei anni fa decise di occuparsi quotidianamente della grande aiuola spartitraffico del quartiere, piantando fiori, innaffiando piante e zappando il terreno. E il suo esempio ha fatto scuola. Alcuni mesi fa l’Amministrazione comunale ha invitato i cittadini, le associazioni, gli imprenditori ad “adottare” uno spazio verde, a prendersene cura. E l’iniziativa ha avuto un grande successo: al momento sono già 16 le convenzioni attivate ed altre sono in via di perfezionamento. 

Pizzano Walter (via Madre Teresa di Calcutta), Battista Giuseppe (via Tiratore), Caronia Sabino (rotatoria Maddalena e piazza Umberto I), Barbati Andrea (via Capozzi), Preziuso Costantino (via Capozzi), D’Agostino Giovanni (incrocio via Pianodardine - via San Lorenzo), Associazione Alvanite (spazio antistante sede), Battista Carmine (via Moro), Associazione Evoluzione Futura (via Appia), Venezia Gerarda (via Tiratore), Picardi Emilia (via Tiratore), Angiuoni Bernardo (via Madre Teresa di Calcutta), Tranchese Carmine (via Ferriera), Fraire Ambrogio (via Tiratore), Associazione Pro Loco (angolo via Ferrovia - via Appia) e Mastromarino Bruno (via Capozzi) a breve riceveranno la targa di ringraziamento da parte dell’Amministrazione comunale da apporre nelle aiuole “adottate”.

«L’iniziativa è stata accolta davvero favorevolmente - dichiara soddisfatto l’assessore all’ambiente, Antonio Prezioso -, i cittadini, le associazioni e gli imprenditori hanno interpretato in maniera convinta l’invito, in alcuni casi anche in senso positivamente più ampio come l’artista Carmine Tranchese con l’iniziativa della piazzetta degli artisti. Le richieste sono arrivate da ogni parte della città perché i cittadini vogliono essere parte attiva e sentirsi orgogliosi di fare la propria parte. Il passaparola ha fatto sì che si creasse un contagioso effetto positivo. L’altro giorno, parlando col sindaco, abbiamo deciso di conferire al signor Vincenzo Caputo, il primo che sei anni fa, in silenzio, “adottò” l’aiuola di piazza Cassese, una targa “ad honorem” per il bellissimo esempio che ha dato a tutti noi».

Gianluca Roccasecca