Si ingarbuglia ulteriormente la vicenda di Villa Biondi. Al 30 settembre manca ormai un giorno e le suore sono pronte a spedire le lettere di licenziamento agli 11 dipendenti. Sulla vicenda ecco la durissima disamina di Marco D'Acunto, segretario generale della Cgil Funzione Pubblica.
«Appare davvero incomprensibile quanto sta accadendo in riferimento ai tentativi in essere per scongiurare la chiusura dell’attività della Casa Figlie della Carità di lauro ed i conseguenti 11 licenziamenti del personale dipendente. A seguito dell’incontro svoltosi in Prefettura lo scorso 19 settembre, si era addivenuti alla volontà da parte di tutte le parti in causa di verificare eventuali proposte di terzi che volessero prendere in gestione l’attività come pure, su richista esplicita da parte del Prefetto, dottoressa Maria Tirone, di verificare la possibilità che le religiose rinviassero di 30 giorni la data del licenziamento per dare il tempo di valutare le eventuali proposte».
«Ed è qui che comincia a divenire complicato il dipanare la matassa: il giorno 25 settembre la legale rappresentante dell’Istituto Assistenziale incontra tre diversi operatori economici. In data ieri, le religiose inviano a Prefetto, Comune di Lauro e Fp Cgil una laconica comunicazione (che si allega) con la quale comunicano che all’esito degli incontri tutti gli operatori economici “hanno espressamente dichiarato di non essere – in alcun modo – interessati ad un’eventuale cessione di azienda”. E che, pertanto, confermano il licenziamento degli 11 lavoratori dal 30 settembre».
«Passano meno di 5 ore ed uno dei tre operatori economici smentisce implicitamente il documento delle religiose comunicando alle stesse parti che nel corso dell’incontro del 25 settembre hanno formalizzato una richiesta di concessione in godimento della struttura per esercitare attività di “casa di riposo” e che è ancora in attesa di una risposta da parte delle suore».
«A questo punto davvero non si comprende a quale gioco si stia giocando. Quel che è certo è che i licenziamenti diventano esecutivi dopodomani con la chiusura della struttura. Ciò che invece non appare chiaro è chi stia mentendo rispetto all’esito degli incontri avuti il 25 settembre. Per questo la Fp Cgil chiede con forza un intervento urgentissimo del Prefetto di Avellino al fine di fare chiarezza sulla situazione e provare a salvaguardare un’attività indispensabile nel Vallo di lauro e, con essa, i posti di lavoro».