Atripalda, il destino del "Volto Santo" resta un mistero

L’immagine di Cristo “sanguinante” è ancora custodita nel convento delle suore chiuso 2 giorni fa

Atripalda.  

La fotografia “sanguinante” del volto della sindone custodita nell’istituto del Conservatorio di Santa Maria della Purità dovrebbe essere nuovamente esposta al pubblico: questo è il desiderio di molti fedeli. E oggi che il “Convento delle suore” è chiuso, il destino della controversa immagine “sacra” che diede vita al fenomeno del “Volto Santo” (nella foto), torna prepotentemente d’attualità. 

Le religiose hanno gelosamente custodito la fotografia per mezzo secolo, blindata, secondo alcune testimonianze, in una teca di acciaio e vetro, chiusa con i sigilli vescovili, conservata in una stanza al secondo piano dell’istituto. Secondo alcune fonti nei prossimi giorni dovrebbe aver luogo una ricognizione e poi sarà assunta una decisione. 

Tutto lascia credere che non vi sia alcuna intenzione di tirare fuori il “Volto Santo sanguinante”, mai riconosciuto dalla Chiesa come fenomeno soprannaturale, ma una decisione sul suo destino andrà comunque presa. Al momento, infatti, l’istituto è chiuso e seppure vi siano alcune ipotesi rispetto ad un suo eventuale utilizzo ancora non si hanno conferme. Sia la Caritas che la Misericordia, infatti, avrebbero avanzato progetti di riconversione dell’antico stabile, in un luogo, per esempio, di cura per gli anziani, ma è presto per dirlo. Come pure si era parlato dell’ipotesi che, attraverso padre Jean Claude Ndayishimiye, attuale parroco di Celzi e Petruro di Forino ed ex viceparroco di Ssant’Ippolisto, potessero arrivare dal Burundi alcune suore per continuare a tenere aperto l’istituto, ma non s’è fatto più nulla. 

L’unica cosa certa è che la chiesetta annessa continuerà ad ospitare le celebrazioni ogni domenica e non è escluso che d’inverno potrà anche ospitare le attività feriali della chiesa madre gestita da don Enzo De Stefano considerati gli alti costi di riscaldamento. 

(gianluca roccasecca)