Sta aspettando che qualcuno gli dica se può continuare a lavorare oppure deve tornarsene a casa: uno dei quattro dipendenti comunali accusato di truffa aggravata in concorso con altri tre colleghi da questa mattina è al suo posto, in biblioteca comunale, quello che gli è stato assegnato dopo l’avvio dell’inchiesta. Un altro dipendente è ufficialmente malato (martedì scorso ha presentato un certificato medico di tre giorni) mentre gli altri due non sono ancora rientrati al lavoro.
Proprio in queste ore la segretaria generale Clara Curto ed i membri della commissione disciplinare, formata dall’ingegnere capo Silvestro Aquino, dal capo del personale Paolo De Giuseppe e dall’ex comandante della Polizia municipale Enrico Reppucci, assistiti dall’avvocato Carmine Freda, stanno valutando il da farsi, cioè se consentire o meno che il dipendente sospeso dal servizio possa restare o debba allontanarsi dal posto di lavoro. E la decisione non sembra affatto facile, né scontata.
L’orientamento sembra essere quello di attendere il pronunciamento del tribunale del lavoro sul ricorso d’urgenza presentato dai tre dipendenti assistiti dall’avvocato Chieffo contro il decreto di sospensione firmato dal sindaco Spagnuolo che sarà discusso il prossimo 28 aprile.
Ma nelle prossime ore se ne saprà di più.