Lauro, bufera nell'ACM: Tapinassi sospende 2 dipendenti

L'amministratore: «Ognuno fa quello che gli pare. Vado in Procura». Ed annuncia altri provvedimenti

Lauro.  

«Ognuno fa quello che gli pare. Sono dipendenti miei, non del Sindaco. Il Comune è una cosa, la società ACM ne è un'altra». Ha un diavolo per capello Gino Tapinassi, amministratore unico "a gratis" - è lui stesso a volerlo fortemente sottolineare - dell'Antico Clanis Multiutility, la partecipata del Municipio di Lauro. Tapinassi ha deciso di sospendere dal servizio due dipendenti della società, annunciando che a breve potrebbero essere assunti ulteriori provvedimenti nei confronti di chi non fa il proprio dovere.

«L'elettricista non può fare quello che gli pare, ma deve lavorare sulla base di un programma settimanale che il sottoscritto deve autorizzare - spiega l'amministratore dell'ACM - I dipendenti devono stare in ufficio, non a sorseggiare il caffè in pubblica piazza. Gli apicali part-time tra Comune e ACM devono necessariamente informarmi sul lavoro svolto per la società. Perché ho il sacrosanto diritto di controllare come viene speso il danaro pubblico che transita per la municipalizzata da me gestita». 

Ma c'è dell'altro. Uno specifico episodio che avrebbe fatto scatenare la furia di Tapinassi, il quale ha sospeso dal servizio due dipendenti (per ora) rispettivamente per 7 e 15 giorni (in questo caso - spiega l'amministratore - «c'è la recidiva di almeno 15 richiami ufficiali, ringrazino Dio che non li ho licenziati»): «Senza una mia autorizzazione è stata trasferita una linea telefonica dalla mia segreteria ad altro ufficio - continua a raccontare Tapinassi - Me ne sono accorto per caso, facendo una telefonata. E' una cosa inammissibile». 

Poi, il monito all'Amministrazione Comunale. «Svolgo questo lavoro per passione, non ho mai chiesto nulla in cambio. Chi mi conosce, sa bene che il rispetto delle regole è la bussola. Se il sindaco o gli assessori hanno bisogno di un mio dipendente, alzassero la cornetta e me lo richiedano. In caso contrario, siamo in presenza dell'anarchia. E l'anarchia non va bene. Dirò di più: è da gennaio che chiedo a tutti i dipendenti di relazionare sul lavoro svolto, ad oggi nessuno lo ha fatto. Questa è omissione. E' un illecito amministrativo sanzionabile». «Andrò avanti per la mia strada - conclude Tapinassi - Confermo le sospensioni ed altre ne sono in arrivo. Si azzardi qualcuno a dirmi qualcosa su questi provvedimenti e vado direttamente dal Procuratore della Repubblica di Avellino».

 

Rocco Fatibene