Irpinia protagonista con Paolo Speranza al convegno "Roberto Roberti"

Sequenza finora inedita presentata dallo storico del cinema nell'evento internazionale

irpinia protagonista con paolo speranza al convegno roberto roberti
Avellino.  

Il convegno internazionale che si è svolto a Torino e Grugliasco è il primo dedicato a Roberto Roberti (al secolo Vincenzo Leone, nato, morto e sepolto a Torella dei Lombardi), con l’approfondimento di tutti gli aspetti della sua versatile carriera artistica: giovane attore di teatro nella Napoli di Salvatore Di Giacomo e Matilde Serao, poi attore di cinema a Torino, quindi regista tra i più importanti del cinema muto, dirigente dell’associazione dei registi, infine - dopo dieci anni di oblìo, a causa dell’ostracismo nei suoi confronti da parte del fascismo - regista di 3 film sonori: Il socio invisibile (1939), La bocca sulla strada (1941), Il folle di Marechiaro (1951), il suo ultimo film, la cui lavorazione era iniziata nel 1942 (il titolo originale era I fuochi di San Martino), e nel quale fece esordire come attore, in una breve sequenza, il figlio Sergio Leone, non ancora ventenne.

Questa sequenza, finora inedita, ha concluso i lavori del convegno: a presentarla è stato lo storico del cinema Paolo Speranza, direttore di “CinemaSud”, che ha analizzato - con informazioni e documenti finora inediti - il periodo sonoro di Roberti e il suo rapporto con l’Irpinia e con la cultura napoletana. Gli atti del convegno saranno pubblicati in un volume a cura di Silvio Alovisio. Nell’inserto fotografico saranno ospitati alcuni manifesti e documenti che nell’edizione 2018 del “Laceno d’Oro” fecero parte della mostra “Leone Factory”, a cura di Paolo Speranza, ospitata al Cinema Eliseo e poi al Circolo della Stampa di Avellino.

Il volume sarà presentato in anteprima all’Università e al Museo Nazionale del Cinema di Torino, al parco Le Serre di Grugliasco e in altre località, tra le quali (in collaborazione con “CinemaSud”) l’Irpinia, Napoli e la Costiera Amalfitana, dove Roberti girò negli anni Venti il film La fanciulla di Amalfi, con protagonista Francesca Bertini, che per l’intervento della censura fascista cambiò il titolo in Consuelita e infine Voglio a ‘tte: in quest’ultima versione, in collaborazione con la Cinematheque Royale di Bruxelles, è stato proiettato la sera del 19 giugno al Cinema Massimo di Torino, con la sonorizzazione in diretta in una sala molto affollata da cinefili e studenti. Nella stessa serata è stato proiettato il film L’ultima vittima, in cui Roberti è regista e attore.